Stato giuridico docenti/1: polemica tra i relatori del ddl e la Cisl

Si sono lanciati messaggi di fuoco per tutta la settimana, e alla fine non è certo scoppiata la pace, anzi. Il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima e gli onorevoli Paolo Santulli (FI) e Angela Napoli (AN), che hanno presentato il nuovo testo unificato sullo stato giuridico degli insegnanti, restano su posizioni inconciliabili sull’argomento.
Il fuoco alle polveri lo ha dato il leader della Cisl a metà settimana commentando il nuovo testo: “Anche se il nuovo testo, rispetto a quello precedente, presenta qualche profilo di miglioramento, più di facciata che di sostanza, rimane per la Cisl Scuola assolutamente inaccettabile“. Scrima ha parlato anche di “ossessione” da parte dei due parlamentari, “incuranti delle reazioni negative della stragrande maggioranza del mondo culturale e professionale e del giudizio critico delle forze politiche anche in seno all’attuale maggioranza“.
La replica da parte di Santulli e Napoli è stata affidata a una nota congiunta di insolita durezza. “Non è più tollerabile l’ingerenza del sistema contrattuale nella sfera della professionalità dei docenti. Parlamento e Paese non accettano lezioni da un sindacato che in dieci anni di contrattazione privatistica non ha risolto nessuno dei nodi della professione docente“. “Il Parlamento – argomentano i due parlamentari della maggioranza – ha il dovere, prima che la competenza, di delineare il quadro di riferimento della docenza rispetto alla libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione. Sarebbe singolare – hanno aggiunto con una buona dose di veleno – affidare a soggetti privati, quali sono i sindacati, la garanzia verso i cittadini di principi di tutela costituzionale ed è ancora più singolare che il sindacato non lo chieda per i professori universitari“.