Stati generali della scuola a febbraio: in attesa del Ministro li fa la Cgil

In una intervista a Tuttoscuola, pubblicata nel numero di aprile della nostra rivista mensile, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi aveva annunciato l’idea di lanciare una Conferenza Nazionale della Scuola.

L’ultima – aveva dichiarato Bianchi – fu ai tempi in cui il nostro attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, era Ministro dell’Istruzione. Fu un lavoro enorme. Di grande coinvolgimento della comunità scolastica”. E poi: “Il prossimo sarà un anno costituente”.

Il ritorno della pandemia che ha messo al centro della politica i problemi della sicurezza ha probabilmente indotto il ministro a rivedere i suoi impegni, rimandando per ora il progetto della Conferenza nazionale a tempi più tranquilli.

A dire la verità, dopo la Conferenza nazionale del 1990 con Mattarella, ministro dell’istruzione, completata con tre giornate di approfondimento a Montecatini, nel 2001 con il ministro Letizia Moratti (presidente del Consiglio Berlusconi) a Roma si erano tenuti gli “Stati generali della scuola” con coordinamento del Prof. Giuseppe Bertagna dell’Università di Bergamo, guida pedagogica della riforma.

L’avvio incerto della riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie ha convinto l’Unione degli studenti a rompere gli indugi e, anche con il sostegno della Flc-cgil, ha promosso unilateralmente gli Stati generali della scuola per trattare a Roma dal 18 al 20 febbraio i nodi più caldi del sistema scolastico: l’edilizia scolastica, le classi sovraffollate, l’ecologia integrale, il diritto allo studio, i trasporti pubblici, il benessere psicologico.

Si tratta di nodi da affrontare insieme a organizzazioni, movimenti e realtà sociali.

Sarà interessante vedere quale posizione assumeranno soprattutto i maggiori sindacati della scuola, davanti alla proposta di questi “Stati generali della scuola” in piena pandemia, perché in questo momento la scuola ha tremendamente bisogno di unità e condivisione.

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