Stabilizzazione dei precari: decide la Corte di Giustizia Europea

Un giudice del lavoro di Napoli ha rinviato il 2 gennaio 2013 alla Suprema Corte il ricorso di un precario della scuola che, avendo stipulato vari contratti a tempo determinato per un periodo complessivo superiore a 36 mesi, chiedeva la stabilizzazione e la non applicazione della legge n. 106/2011 (che esclude dalle procedure di stabilizzazione il personale scolastico).

Tale legge, infatti, pur essendo del 2011, ha interpretato retroattivamente il decreto legislativo 368/01 con il quale l’Italia aveva recepito la direttiva comunitaria 1999/70/CE, che prevedeva la trasformazione a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro a tempo determinato attivati con successivi contratti a termine.

Ne dà notizia il sindacato ANIEF, che patrocina molti dei ricorsi dei lavoratori precari della scuola.

Il giudice, nello specifico, ha chiesto alla Corte di Giustizia di pronunciarsi sulla legittimità della norma italiana, che non prevede la stabilizzazione dei precari della scuola.

In caso la Corte censuri la legge 106/2011, tutti i giudici del lavoro dovrebbero adeguarsi alla sentenza e ordinare la stabilizzazione dei ricorrente precari.