Spesa istruzione 2014, Italia +0,6%

In 7 Paesi europei è addirittura diminuita

L’Italia non taglia il bilancio all’istruzione ma è uno dei Paesi europei ad averlo aumentato meno nel corso del 2014. L’aumento italiano è dello 0,60 per cento a fronte di due terzi dei Paesi europei che lo hanno aumentato di oltre l’1 per cento. Lo rivela un rapporto del network educativo europeo Eurydice. In totale nel 2014 i fondi stanziati sono stati 49,66 miliardi contro i 48,57 miliardi del 2013.

Secondo il rapporto “National Sheets on Education Budgets in Europe 2014” – che ha preso in considerazione i 28 Paesi Ue più Norvegia, Islanda, Montenegro e Turchia – sei Paesi hanno aumentato meno dell’uno per cento il bilancio dedicato all’istruzione (dati aggiornati a giugno 2014): Italia (0,6), Belgio-Fiandre (0,92), Lussemburgo (0,08), Slovacchia (0,37), Spagna (0,08) e Regno Unito come media (0,1). Altri sette Paesi hanno addirittura tagliato questa voce del bilancio, ovvero Belgio-Vallonia (0,07), Repubblica Ceca (3,33), Irlanda (1,53), Austria (2,72), Croazia (1,95), Finlandia (2,39), Galles (1,88). In altri sei Paesi il bilancio è invece aumentato notevolmente: Estonia (6,36), Lettonia (6,91), Nord Irlanda (5,16), Malta (5,41) e Turchia (7,05).

In Italia si è speso maggiormente nell’educazione secondaria (22 miliari e 927 milioni di euro), poi in quella primaria (12 miliardi e 788 milioni) e infine in quella universitaria (8 miliardi e 99 milioni di euro).