Sperimentazione/1. Una decisione tempestiva

I tempi erano stretti, gli ostacoli e le resistenze forti, il ricorso di 15 Regioni incombente, e bene ha fatto dunque il ministro Fioroni a decidere per tempo, con uno dei suoi primi atti, la sospensione della sperimentazione del secondo ciclo ex Decreto legislativo 226/2005.
Una sperimentazione avventurosa, come la definì subito “Tuttoscuola“, alla quale si stavano nel frattempo accingendo le 54 scuole (su 1750) che avevano aderito al piano nazionale varato da Letizia Moratti nel gennaio 2006 (a iscrizioni già chiuse, ricordiamolo), da lei fortemente voluto per “concludere il lavoro” prima di lasciare la guida del Ministero di viale Trastevere.
Il fuoco di sbarramento subito sollevato dalle Regioni, l’aspra ostilità dei sindacati, ma soprattutto l’incognita costituita dalle ormai imminenti elezioni politiche, con la prospettiva del successo del centro-sinistra (che i sondaggi davano per sicuro), avevano reso assai aleatorio il destino di quella sperimentazione, e indotto i collegi dei docenti e le famiglie ad atteggiamenti di giustificata cautela.
E poi, visto che le Regioni avevano chiesto e ottenuto il rinvio della riforma del secondo ciclo al 1° settembre 2007, non sembrava opportuno contraddire tale decisione attraverso un’operazione che, più che “sperimentare”, anticipava di fatto l’attuazione dei nuovi ordinamenti.