Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Sostegno. La continuità che manca

Al termine del concorso, dunque, non potranno essere coperti da docenti titolari 1.544 posti di sostegno, destinati, presumibilmente, ad aumentare di altre 200-300 unità.

La completa stabilizzazione degli organici di sostegno, con totale copertura dei posti da parte di docenti titolari, dovrà attendere. Ma c’è di più, purtroppo.

A settembre, ancora una volta, emergerà anche in tutta la sua problematicità il problema della continuità didattica dei posti di sostegno.

Rispondendo a una interrogazione parlamentare, il sottosegretario Angela D’Onghia, dopo avere informato che l’organico di diritto (posti fissi e stabili) del sostegno saranno a settembre 96.480 e che i restanti posti necessari saranno coperti provvisoriamente in deroga, ha dichiarato che “Ciò consentirà anche di assicurare una maggiore continuità didattica agli alunni, come auspicato dagli interroganti. Il Ministero difatti pone particolare attenzione all’aspetto della continuità”.

Purtroppo, nonostante un certo impegno della legge 107/2015 Buona Scuola che ha aggiunto 6.446 posti stabili di sostegno ai quasi 90 mila già esistenti, saranno alcune decine di migliaia i posti provvisori in deroga per i quali non potrà esserci continuità, in quanto assegnati, di anno in anno, a docenti di sostegno non di ruolo.

Già nell’anno in corso, con circa 32.500 posti in deroga, per molti alunni disabili non si è verificata la conferma della continuità del docente di sostegno.

A settembre, fermo l’organico di diritto a 96.480, si stima che i posti in deroga potranno essere 41-42 mila, pari al 30% di tutti i posti attivati. Quasi un terzo dei ragazzi disabili, pur fruendo del sostegno, non avrà garantita quella continuità didattica che per loro è un valore aggiunto prezioso.

La situazione peggiorerà nel successivo biennio, in quanto, fermo l’organico di diritto ai 96.480 posti (e non tutti coperti con titolare), i posti in deroga, in base alla tendenza registrata negli ultimi anni, potrebbero aumentare di circa 9-10 mila unità all’anno.

Nel 2018-19, se non interverrà un coraggioso intervento legislativo che aumenti sensibilmente l’organico, vi saranno i soliti 96.480 posti stabili in organico di diritto (non tutti coperti da titolari) e circa 60-63 mila posti in deroga, pari al 40% di tutti i posti di sostegno attivati. Ciò potrebbe significare che quattro disabili su dieci non potranno contare sulla continuità didattica del proprio docente di sostegno.  

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