Soppressione dell’Enam. Non è un esproprio, afferma l’Indpap

Il presidente dell’Enam e vari commentatori, nel valutare la soppressione dell’Ente disposta dal maxiemendamento sulla manovra, hanno parlato di esproprio, un termine che l’Inpdap, l’istituto nazionale di previdenza dei dipendenti pubblici che subentrerà nelle funzioni, ha respinto, cercando di buttare acqua sul fuoco delle polemiche.

L’Inpdap, in una nota, assicura di voler mantenere “l’attività assistenziale altamente meritoria che svolge l’Enam a vantaggio degli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, nonché dei dirigenti scolastici“, soprattutto “perché, ai fini previdenziali e socio creditizi, gli stessi sono iscritti anche dell’Inpdap“.

Nel comunicato si fa notare che l’Inpdap non é solo ente previdenziale ma é anche ente socio-creditizio (con attività creditizie importanti rivolte a tutti gli iscritti e attività sociali rivolte ai giovani ed agli anziani) ed assistenziale (con altrettanti importanti interventi nel campo dell’assistenza, domiciliare e non, agli anziani non autosufficienti). Ecco perche i valori della solidarietà e della sussidiarietà propri delle funzioni svolte dall’Enam sono valori propri anche dell’Inpdap.

Di qui l’assicurazione che anche nell’assetto futuro “queste funzioni rimarranno ad esclusivo vantaggio della categoria che versa il contributo previsto e cioè a favore degli insegnanti e dei dirigenti scolastici delle scuola dell’infanzia e primaria e dei loro familiari e, occorre esserne certi, l’Inpdap proseguirà, … a fornire garanzie e supporti necessari a tutti coloro che si trovano in situazione di necessità”.

L’Inpdap respinge la definizione di “esproprio” per il passaggio del patrimonio dell’Enam  e preferisce parlare di razionalizzazione e risparmi gestionali e quindi maggiori risorse da dedicare alla categoria.

Da notare che l’Inpdap parla di “categoria che versa il contributo previsto“, confermando la nostra interpretazione secondo cui la soppressione dell’Enam non comporta l’abrogazione della legge istitutiva, lasciando, quindi, intatto l’obbligo di contribuzione a carico del personale.