
Snals sul ddl: troppi contenuti inaccettabili
A rischio anche la libertà dinsegnamento
Per Achille Massenti, segretario generale vicario dello Snals, intervenuto questa mattina all’incontro dei cinque sindacati rappresentativi (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda) con le forze politiche e parlamentari, “Il governo ha una giusta tensione riformatrice, ma le riforme, se fatte senza padroneggiare una materia tanto vasta e complessa e senza il giusto confronto con le parti sociali, possono essere inefficaci o peggiorative. Per questo oggi abbiamo informato le forze politiche e parlamentari che nel disegno di legge – per ora in bozza – i contenuti inaccettabili sono ancora troppi”.
Secondo il sindacalista “E’ da salutare con favore la stabilizzazione dei docenti delle GAE e dei vincitori dell’ultimo concorso, ma, se si vuole stabilizzare il personale precario e avviare una nuova epoca di reclutamento solo per concorso, vanno sanate molte ingiuste omissioni foriere di un contenzioso difficilmente quantificabile: sono, infatti, esclusi gli idonei dell’ultimo concorso e di quelli precedenti, il personale che rientra nella fattispecie della recente sentenza europea e il personale che non rientra nelle GAE. Nulla è previsto per il personale docente con titolo e con servizio di rilevante durata. Inoltre, è necessario prevedere la stabilizzazione anche per il personale ATA.
Nettamente negativo è il giudizio sul ruolo che il ddl assegna al dirigente scolastico “cui spetta sì autorevolezza ma senza coloriture ‘dittatoriali’ in merito all’individuazione dei meritevoli, alle remunerazioni integrative e alla chiamata diretta dei docenti. Costruendo un ruolo subalterno e secondario del Collegio dei docenti, verrebbe oscurato, se non cancellato, il principio costituzionale di libertà d’insegnamento”.
Altre osservazioni critiche riguardano l’organico funzionale, l’esclusione del personale ATA, la cancellazione di fatto dei ruoli provinciali con la perdita della titolarità da parte di molti docenti e l’eccessivo ricorso alle deleghe di governo. “Infine la nuova legge esclude il parere dell’organo collegiale nazionale della scuola per l’adozione dei regolamenti, dei decreti e degli atti attuativi. E non è poco!”
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