Smeriglio (Sel) lancia il distretto della conoscenza

Il vicepresidente della Regione Lazio, e assessore alla Scuola, commenta la nostra inchiesta sugli abbandoni

Il dossier di Tuttoscuola conferma una situazione che necessita risposte urgenti a partire da quei 167 mila ragazzi che non concludono la scuola secondaria superiore e dai 68 mila che abbandonano gli studi addirittura durante il primo anno.

Numeri che ci consegnano una situazione critica e che vanno inevitabilmente a confluire nelle spaventose percentuali della  disoccupazione giovanile e dei neet, i giovani sfiduciati che smettono di formarsi e non cercano più un lavoro.

In questo contesto il Lazio registra un trend positivo nella riduzione della dispersione scolastica.

Rispetto alla media nazionale del 27,9% di abbandono, la percentuale di giovani che non completano gli studi secondari è del 24,5%, 5 punti in meno rispetto a due anni fa.

Analizzando questi numeri va comunque valutata la ancora ampia distanza dai target europei.

Una soluzione può essere sicuramente considerata l’apertura e il potenziamento di nuovi indirizzi di studio apprezzati da genitori e famiglie.

Dal prossimo settembre i ragazzi della nostra Regione avranno infatti un’ opzione in più tra i percorsi da scegliere dopo l’esame di terza media.

Parliamo del nuovo indirizzo del liceo sportivo che abbiamo attivato in 9 istituti del Lazio:  4 a Roma, 1 nella provincia di Roma e 1 per ogni provincia a Rieti, Viterbo, Frosinone e Latina.

Abbiamo inoltre individuato tre nuovi licei musicali a Rieti, Roma e Frosinone.

Il nostro intervento non  si è limitato al potenziamento degli indirizzi liceali ma si è esteso anche al settore degli istituti professionali, dove si registra la più alta dispersione scolastica.

Dopo oltre dieci anni di attesa abbiamo dato alla nostra Regione una nuova legge sull’istruzione e la formazione professionale che introduce molte novità: certezza della programmazione affidata alla Regione, attuazione di un sistema di valutazione e controllo, introduzione del quarto anno di formazione, con relativa qualifica, rispetto a quelli che erano i corsi triennali. In questo modo potremo rompere quel sistema binario che ha sempre contrapposto studenti di serie B, quelli degli istituti professionali, a studenti di serie A, quelli dei licei e degli altri percorsi ordinari.

C’è poi l’esigenza di lavorare su chi all’interno del sistema scolastico è a rischio abbandono, attraverso progetti ad hoc, che nel Lazio abbiamo realizzato già durante questo anno scolastico, finanziati dalla Regione e realizzati o promossi dalle singole scuole.

E’ inoltre necessario il recupero dei ragazzi fuoriusciti dal sistema scolastico e formativo attraverso l’individuazione di percorsi specifici, con l’obiettivo di creare una filiera unica che tenga dentro istruzione dell’obbligo, università ed alta formazione in un unico ‘distretto’ della conoscenza, che si concluda con link diretti con il mondo del lavoro.

Nel Lazio anche la parte finale di questo percorso ha un titolo: ‘Torno Subito’, un progetto innovativo e sperimentale, finanziato con fondi europei, che porterà centinaia di ragazzi del Lazio a formarsi o lavorare in Italia o all’estero (senza limiti) con l’impegno a tornare nel Lazio per riportare le competenze acquisite, con spese di viaggio, alloggio e dei percorsi formativi completamente a carico della Regione e, al ritorno, una sperimentazione di reddito legato alla formazione. Il primo bando si è chiuso da poco, ma lo replicheremo nei prossimi mesi. Tutte le informazioni sono disponibili su www.tornosubito.laziodisu.it