SIVADIS/3. Le alternative per la messa a regime del sistema

Un’alternativa a questo modello, che resta in buona sostanza un modello uniforme centralizzato, potrebbe essere costituita dal decentramento delle operazioni a livello regionale. In questo caso il MIUR si limiterebbe a definire un quadro delle regole generali e degli obiettivi strategici della valutazione, rimettendone le modalità organizzative ai singoli direttori generali regionali, che vedrebbero così ampliarsi la sfera delle loro attribuzioni e responsabilità.
Un’ulteriore alternativa, in qualche misura intermedia tra le due precedenti, potrebbe essere costituita dalla formazione, presso le direzioni regionali, di robuste strutture di supporto alla valutazione, che utilizzando in modo sistematico tutti i dati di sistema e ogni altra informazione disponibile sulle singole istituzioni scolastiche, sulla base di uno schema-tipo nazionale, forniscano al valutatore una solida base di riferimento sul contesto, permettendogli di concentrarsi sulla sola valutazione della specifica azione svolta dal singolo dirigente scolastico. In tal caso il fabbisogno di valutatori aggiuntivi diminuirebbe (forse ne basterebbero 500), perché minore sarebbe il tempo richiesto al valutatore di prima istanza per seguire i casi assegnatigli. Ma per eliminare del tutto il fabbisogno di nuovi valutatori occorrerebbe prevedere, inoltre, una valutazione bi-triennale, legata per esempio alla durata dei contratti. Un’ipotesi questa che presenta inconvenienti (occorrerebbe che i dirigenti non cambiassero scuola nel periodo oggetto di valutazione; si dovrebbe comunque valutare in qualche modo gli step annuali degli obiettivi bi-triennali), e che richiederebbe comunque una modifica dell’attuale normativa.