Sindacati di base verso la sciopero del 24 aprile

Si va verso una primavera ‘calda’ per la scuola. Si intensificano infatti le azioni di protesta e di mobilitazione dei sindacati di base contro il disegno di legge “La Buona Scuola”, varato dal Governo: dopo le iniziative simboliche dei giorni scorsi, in numerose scuole italiane di ogni ordine e grado, con i docenti che hanno tenuto lezione vestiti di nero con un nastro celeste in segno di lutto, i ‘prof’ scendono ora in piazza.

Davanti alle sedi del Pd in diverse città italiane, sono stati organizzati ieri presidi dei lavoratori della scuola; il 18 aprile è stata indetta una manifestazione a Roma a Piazza Santi Apostoli per arrivare alla giornata ‘clou’ del 24 aprile con lo sciopero nazionale, proclamato dai sindacati di base. Il tutto mentre è in corso la raccolta di firme, che al momento hanno superato quota 70 mila, per una petizione al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel mirino della protesta è, soprattutto, lo “strapotere” che la riforma assegna ai presidi-manager, a rischio di clientelismo.

La scuola, questa è la tesi sostenuta, non può essere considerata “solo come un servizio, e non come un’istituzione“, non si può “pensare di gestirla come un’azienda quantificandone i risultati” e non si possono considerare gli studenti “solo come utenti, futuri lavoratori e non come a dei cittadini” né si può “ignorare l’incostituzionalità degli interventi previsti per le competenze del dirigente scolastico e per il ruolo dei docenti“.