Sicurezza delle scuole, Anp e Cittadinanzattiva dalla parte dell’Upi
Il botta e risposta tra le Province e il Ministero dell’Istruzione sta suscitando interventi da parte degli operatori di settore. Tra questi, segnaliamo il commento del presidente dell’Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado, che condivide le parole del presidente dell’Upi Antonio Saitta: “Il grido d’allarme del presidente dell’Upi sulla sicurezza degli edifici scolastici è fondato e anche opportuno“. Rembado chiede di trovare subito soluzioni concrete perché “il servizio dell’istruzione non può essere interrotto“.
“Quotidianamente raccolgo espressioni di grande preoccupazione da parte dei dirigenti delle scuole – riferisce Rembado all’agenzia di stampa Agi – la sicurezza è una priorità assoluta. La materia va riscritta per evitare sovrapposizioni di competenze ma serve anche un forte impegno sul fronte delle risorse“.
Secondo Rembado occorre un piano pluriennale di risorse per la messa in sicurezza degli edifici scolastici ma contemporaneamente bisogna “mettere insieme competenze e responsabilità, dagli enti locali, proprietari degli edifici, ai dirigenti che hanno la responsabilità di comunicare agli organismi competenti le anomalie e le situazioni di difficoltà delle scuole. Infine i vigili del fuoco che devono intervenire per la messa a norma degli edifici“. Gli investimenti appaiono quindi tanto importanti quanto il coordinamento degli interventi: agire subito, conclude Rembado, è necessario perché “altrimenti c’è il rischio di cercare il colpevole ma non la soluzione del problema“.
Anche Cittadinanzattiva, per voce della sua coordinatrice nazionale della scuola, Adriana Bizzarri, condivide “l’allarme lanciato dal presidente dell’UPI Saitta. I dati forniti sulla sicurezza degli edifici e sulla situazione delle palestre sono verosimili: si parla di rischio riapertura di 400 scuole su 5179 e da anni sosteniamo, a seguito dei monitoraggio della campagna Impararesicuri, che una scuola su dieci è in condizioni pessime“.
“La risposta del capo dipartimento del MIUR, Lucrezia Stellacci ci pare dettata da una scarsa consapevolezza della gravità della situazione e dalla mancanza di una programmazione puntuale degli interventi da attuare per la sicurezza delle nostre scuole. Una logica da “mettere le toppe” non più accettabile. Al ministero chiediamo di prendere in considerazione le proposte che da qualche settimana abbiamo lanciato con “La scuola che vorrei”, già sottoscritte da numerose scuole.
L’allentamento del patto di stabilità per gli interventi di edilizia scolastica più urgenti, e la previsione, come proposto dall’UPI, di un piano straordinario triennale di almeno 1 miliardo di euro l’anno: sarebbero queste le prime risposte immediate che vorremmo avere dal Ministro“.
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