Si riparla di/1: revisione dell’orario dei prof

Voci non confermate hanno riferito che nel corso dell’incontro di Palazzo Chigi, riservato alla definizione dell’atto di indirizzo per il contratto all’Aran degli scatti di anzianità, non si è parlato soltanto degli aspetti retributivi della carriera del personale scolastico.

Si è parlato, a quanto sembra, anche di ristrutturazione del percorso scolastico con la riduzione di un anno e di orario di servizio dei docenti.

Nei comunicati sindacali, per il momento, non si fa alcun cenno in merito, ma la notizia ha diversi elementi di credibilità, a cominciare dal fatto che, a proposito di orario, negli ambienti ministeriali e nelle stesse dichiarazioni iniziali del sottosegretario Rossi Doria l’ipotesi di revisione dell’orario dei professori era stata giudicata soltanto intempestiva e sbagliata nel metodo, ma non era stata respinta completamente nel merito.

Peraltro, la proposta dell’incremento orario e la sua successiva cancellazione in ambito parlamentare ha fatto riemergere una questione nascosta sulla sperequazione degli orari tra professori e maestri (molti dei quali, tra l’altro, laureati). Ci risulta che in questi giorni la questione ha portato all’interno di alcuni istituti comprensivi a contrasti tra i due settori, visto anche che i docenti di scuola primaria e dell’infanzia le 24 ore di insegnamento le fanno già con una retribuzione inferiore a quella dei professori. Più ore di lavoro e meno retribuzione: uno iato insostenibile per l’unicità della funzione unica docente.

Insomma, il problema c’è. Non potranno essere certamente sei ore in più tutte di docenza, e nemmeno si potrà parlare di maggiore prestazione gratuita. Tanto meno sarà possibile trattare unilateralmente il problema fuori dall’ambito contrattuale, come si era tentato di fare con la legge di stabilità.

Parlarne in termini più aperti ed equilibrati all’interno di un più ampio progetto di revisione e valorizzazione (anche economica, ma non solo) della funzione docente, può soltanto far bene al confronto e al miglioramento del servizio.

Ci sembra però che, a ferita delle 24 ore ancora aperta, sarebbe meglio non avere fretta e far uso di una certa prudenza.