Si possono regolamentare i rapporti scuola-famiglia?
Il CCNL della scuola non quantifica, dunque, la durata complessiva dei rapporti della scuola con le famiglie. Vi sono consuetudini e criteri molto flessibili, regole definite e volonterosi fai da te.
Vi sono scuole, ad esempio, che hanno quantificato in un’ora al mese la durata complessiva dell’impegno individuale di ogni insegnante per i rapporti con le famiglie.
Ma cosa prevede in proposito il CCNL scuola?
L’art. 29 al comma 4, a proposito dei rapporti dei professori con i genitori dei loro alunni, prevede espressamente che “Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie”.
Alla luce di quanto sta succedendo attualmente con la mobilitazione dei professori che, in molti casi e difformemente da quanto stabilito dai sindacati, si stanno astenendo dall’obbligo di servizio nei rapporti individuali con le famiglie, potrebbe ritornare urgente in molte scuole il richiamo alla norma contrattuale e una più attenta regolamentazione della materia da parte dei consigli di istituto.
Sempre che, beninteso, i dirigenti scolastici, per quieto vivere o per compiacenza (come sta avvenendo da qualche parte), preferiscano stare a guardare.
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