Si allungano i tempi per i regolamenti di riforma

L’articolo 5 della legge 18 giugno 2009, n. 69 ha introdotto alcune modifiche per la definizione delle norme regolamentari che hanno incidenza anche sugli schemi di regolamento delle riforme Gelmini, attualmente in corso.

Infatti è stato disposta la seguente integrazione normativa: 1. All’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 2, dopo le parole: «Consiglio di Stato» sono inserite le seguenti: «e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia, che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta»;

Tutti i regolamenti di riforma del ministro Gelmini, al momento della loro predisposizione, non prevedevano il passaggio in Parlamento per acquisire il parere delle Commissioni preposte. I quattro regolamenti già emanati (razionalizzazione della rete scolastica, riordino del primo ciclo, organico del personale Ata e valutazione degli alunni) hanno evitato questo passaggio, in quanto formalizzati prima dell’entrata in vigore della legge 69/2009.

Gli altri regolamenti, e in particolare quelli relativi alla riforma della scuola secondaria superiore, dovranno acquisire anche il parere delle commissioni parlamentari con pronuncia da emanare entro 30 giorni.

Questa integrazione di procedura, che indubbiamente e opportunamente conferisce al Parlamento un maggior potere, nel caso in questione crea però problemi tecnici nella emanazione dei regolamenti attesi.

I tempi di adozione dei regolamenti si allungano notevolmente, considerando anche che il dovuto passaggio in Conferenza unificata è rinviato, al momento, per i noti disaccordi politici tra Governo e Regioni.

Diventa sempre più difficile poter disporre dei testi dei regolamenti definitivi anche se ufficiosi in tempo utile per le iscrizioni per il prossimo anno scolastico.