Sfoltire le classi pollaio: come passare dalle parole ai fatti   

Premesso che lo sdoppiamento di una classe pollaio comporta a carico dello Stato un onere non indifferente per l’aumento di organico e che in un medesimo istituto lo sdoppiamento non comporta raddoppio di tutte le classi sovraffollate (es. lo sdoppiamento di due prime classi da 30 studenti ciascuna dà luogo soltanto ad una classe in più, cioè a tre classi da 20 studenti l’una), è assolutamente necessario che l’Ente Locale proprietario degli edifici scolastici reperisca gli spazi per accogliere le nuove classi sdoppiate.

Occorre pianificare gli interventi da parte sia dell’Amministrazione scolastica (nuovi organici) che dell’Ente locale. Altrimenti le parole, ancora una volta, restano sterili come ‘un cembalo sonoro’.

Alle parole devono insomma seguire i fatti su due percorsi paralleli: aumentare gradualmente gli organici dei docenti a cominciare dalle classi iniziali, destinare appositi fondi per costruire o ampliare nuovi locali/edifici scolastici.

Ponendo particolare attenzione alla scuola secondaria di II grado che per varie ragioni è oggi al centro delle criticità sanitarie (50% in DAD, trasporti, ecc.), valutiamo due ipotesi di fattibilità per sfoltire gradualmente le prime classi: sfoltire classi con oltre 29 studenti o con oltre 25 studenti.

Quest’anno sono 489 le prime classi della secondaria di II grado con oltre 29 studenti e 5.729 quelle con oltre 25 studenti.

Agendo sulle prime, servirebbero, a cominciare dall’anno prossimo, 250 classi in più; agendo sulle seconde, servirebbero 2.865 classi in più. Considerato l’attuale rapporto di 1,81 docente per classe, occorrerebbe aumentare l’organico rispettivamente di 452 o di 5.185 unità.

Da confermare nei prossimi anni sulle future prime.

Considerato il costo annuale lordo con oneri riflessi di 34.400 euro per docente, nel primo caso il costo annuale sarebbe di 15,5 milioni di euro, nel secondo caso invece di 178 milioni.

Questo per passare ai fatti, altrimenti restano soltanto parole.