Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Sfida per il futuro: corretti non corrotti

Quella nel titolo è la scritta che compare sulle magliette di "riparte il futuro", la più grande campagna digitale contro la corruzione mai organizzata in Italia, promossa da Libera e Gruppo Abele.

Abbiamo visto come il fenomeno della corruzione erode le risorse pubbliche ma ne consuma anche le energie impedendo la libera competizione e l’affermazione del merito. E’ naturale che la scuola venga chiamata in causa perché può offrire un contributo originale ed insostituibile alla formazione dei "nuovi" cittadini che siano capaci non solo di "convivere" in atteggiamento rassegnato e passivo come di fronte ad una condizione inevitabile, ma di costruire attivamente insieme a tutti gli altri una società più sana.

La scuola ha una grande responsabilità perché rappresenta il primo ambito di confronto dell’individuo con la società, subito dopo la famiglia. È qui che si impostano i principi del rispetto reciproco nella civile convivenza e che si gettano le basi della cittadinanza. Qui si dà il buon esempio, più forte spesso di quello che offre la famiglia.

Sono tante le iniziative di scuole consapevoli e responsabili e i livelli di intervento riguardano l’approfondimento di temi collegati a Cittadinanza e Costituzione, all’inclusione e al rispetto di ogni diversità, alla dignità e responsabilità personale, alle discriminazioni di genere e di ogni altro tipo e alla lotta al bullismo. Ma la differenza la fa l’esempio dell’adulto, specialmente quando è un educatore. La legalità e la trasparenza debbono contraddistinguere le istituzioni dello Stato, a partire dalle scuole, dalla loro organizzazione, dai rapporti con le persone e con tutto il territorio. Tante scuole si affermano come esempi virtuosi nella diffusione della cultura della legalità ma non sono tutte, mentre tutte devono esserlo: luoghi sicuri con fondamenta e tetti solidi… E dove la corruzione alberga, deve essere estirpata.

 

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