Secondo ciclo/5. Lep e standard

La legge n. 53/03, a proposito dell’istruzione e formazione professionale, distingue i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) (art. 2, co. 1, punto c), che devono essere stabiliti dallo Stato e che le Regioni devono rispettare, dagli standard minimi formativi (art. 7, c. 1, punto c) e c. 2) che devono essere identificati dallo Stato d’intesa con le Regioni. In nessuna parte della norma si parla però di Stato che fornisce alle Regioni o che stabilisce d’intesa con le Regioni, gli standard minimi di apprendimento e di competenza che devono essere raggiunti dagli allievi nelle diverse discipline.
Giorgio Allulli dell’Isfol, sul Sole 24 ore sostiene che per la qualità dell’istruzione e formazione professionale, è necessario che Stato e Regioni identifichino gli standard minimi di apprendimento e di competenza che devono essere acquisiti dai ragazzi.
Ma allora perché questa identificazione solo nell’istruzione e formazione professionale e non nei licei? Forse perché lo Stato offre maggiori garanzie delle Regioni? Al di là di questo, inoltre, andrebbe sottolineato che gli standard minimi formativi di cui parla la legge n. 53/03 non si riferiscono agli standard minimi di apprendimento e di competenza dei ragazzi, ma piuttosto, come sostengono alcune Regioni, alla misura e al livello minimo di attuazione dei Lep.