Secondo ciclo/4. Prime reazioni dei sindacati

Restando sul fronte sindacale, la CISL e la UIL hanno posto il problema delle rilevanti ricadute della riforma sul personale, e anche la GILDA ha sottolineato la “mancanza di un quadro generale, associato alla riforma degli ordinamenti, nel quale sia delineata una politica di intervento in favore del personale docente”.
Lo Snals, che ha eletto in questi giorni il nuovo segretario generale (Gino Galati sostituisce Fedele Ricciato, chiamato a nuovo incarico nella Confsal), nell’apprezzare “la nuova metodologia di approccio, molto diversa da quella utilizzata per lanciare con gli ‘Stati Generali’, ha ricordato che per “la riforma della scuola dovrà attuarsi una strategia per il personale che rimane comunque l’unico garante dei risultati della riforma stessa”.
L’ANP, a sua volta, dopo aver rilevato che “lo spostamento dell’asse verso un sistema liceale sembra essere in controtendenza rispetto alle scelte di molti paesi europei, dove si afferma sempre più l’idea della parità o pari dignità tra l’impianto di istruzione e quello vocazionale”, critica le scelte che emergono dal documento, caratterizzate da “scarsa flessibilità dell’offerta formativa, tetti orari ancora troppo alti, parcellizzazione disciplinare e durata degli studi diversificata tra i due settori”.