Secondo ciclo/3. Sperimentare è…

Dunque, sembra che stia per partire la sperimentazione delle nuove, ma non ancora conosciute, “Indicazioni nazionali” per i licei. Le scuole che lo vorranno e che avranno le disponibilità di organico potranno cominciare a prendere contatto con il “Profilo”, con i nuovi obiettivi specifici di apprendimento e con i nuovi quadri orario, ma soprattutto con il problema delle unità di apprendimento e del Portfolio. Un avvio ‘amichevole’ della riforma, insomma, che valorizza l’autonomia delle istituzioni scolastiche. Giusto e comprensibile.
Ma giusto e comprensibile solo se dal 2006 tutte le scuole non saranno obbligate a partire ad ordinamento con la riforma, come dispone invece la versione del dlgs. approvata in via preliminare in consiglio dei ministri.
Definire sperimentazione quella che nelle intenzioni del Governo dovrebbe partire quest’anno appare in contraddizione con lo stesso significato del termine.
Sperimentazione, infatti, richiama la possibilità di contribuire a mettere a punto un progetto non ancora definitivo, non un espediente diretto ad ottenere effetti estranei al processo naturale di perfezionamento del decreto, che pur coinvolgendo una pluralità di attori istituzionali e scolastici, al momento non ne ha raggiunto la condivisione.
Viceversa, se davvero si decidesse di avviare per un congruo periodo di tempo una sperimentazione generalizzata, accompagnata da una pluralità di reali interventi di monitoraggio dei processi di rinnovamento, ci troveremmo dinnanzi ad un’operazione che molti apprezzerebbero.
In questo scenario il dialogo istituzionale con le Regioni potrebbe svilupparsi senza disarmonie e incomprensioni. La stessa opposizione (escludendo la parte contraria “a prescindere”) non potrebbe che guardare con favore ad un’ipotesi di questo genere. Infatti, se vincesse le elezioni del 2006, con la sperimentazione, avrebbe la possibilità di intervenire tecnicamente sul processo di riforma senza per questo far pagare alla scuola e ai giovani il disorientamento di inversioni e di abrogazioni.