Secondo ciclo/3. Le modifiche fatte in ‘Zona Cesarini’

Diversa, invece, la vicenda dell’emendamento chiesto dall’Udc al comma 14 dell’art. 1 del dlgs. Nella versione precedentemente approvata dal ministero, il comma recitava che: “I percorsi del sistema dei licei e quelli del sistema di istruzione e formazione professionale possono essere realizzati in un’unica sede, anche sulla base di apposite convenzioni tra le istituzioni scolastiche e formative interessate“. Era chiaramente la prospettiva del campus, dove la scommessa della pari dignità passava soprattutto attraverso l’autonoma iniziativa delle scuole e le responsabilità delle Regioni in tema di programmazione e organizzazione dell’offerta formativa. Secondo l’Udc, il comma andava, così, riformulato: «i percorsi dei licei con indirizzi» (cioè i licei artistico, economico e tecnologico) «possono raccordarsi con i percorsi di istruzione e formazione professionale costituendo insieme un centro polivalente denominato campus». Solo questi, quindi, non gli altri licei senza indirizzi.
La scelta dell’Udc, combinata con l’emendamento di An, avrebbe portato di fatto a costituire: a) il liceo per eccellenza, il classico, attivato in una sua sede; b) i licei che svolgono la stessa funzione del liceo classico, ma con “minori pretese” (liceo coreutico musicale, liceo linguistico, liceo scientifico, liceo delle scienze umane) in sede diversa; c) i licei con indirizzi che assorbono l’attuale istruzione tecnica e i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali, nei poli (voluti dalla Confindustria), definiti campus. Insomma, serie A, serie B e serie C.
All’ultimo momento, però, le pressioni di Forza Italia e del governatore Formigoni hanno portato ad una correzione di tiro. La versione finale, infatti, del comma consente di attivare nel campus, se le istituzioni scolastiche e le regioni lo vorranno, percorsi congiunti liceali e di istruzione e formazione professionale. La scelta sarebbe consigliata soprattutto per i licei con indirizzi, salvando “capra e cavoli”, e cioè Udc e Forza Italia.