Secondo ciclo/1. Anche la Cisl-scuola rifiuta la sperimentazione

Dopo la netta presa di distanza dalla sperimentazione del 2° ciclo espressa nei giorni scorsi dalla Cgil-scuola, è ora la Cisl-scuola ad esprimere critiche profonde di metodo e di merito alla proposta presentata dal ministro Moratti per sperimentare la riforma dal prossimo settembre.
La Cisl-scuola afferma che la proposta ministeriale non è una sperimentazione, in quanto “sperimentare infatti significa innovare dal basso in un processo di ricerca del modello didattico funzionale ai bisogni formativi espressi“.
Non viene dunque dato rilievo dalla Cisl-scuola all’art. 11 del Regolamento dell’autonomia scolastica che consente progetti nazionali di innovazione promossi dal Miur con libera adesione delle istituzioni scolastiche, e anzi il sindacato di Scrima “denuncia l’assenza delle condizioni di fattibilità del progetto sperimentale: organici non coerenti rispetto alla nuova gamma di discipline e di attività, modifiche dei quadri orario che comportano ricadute pesanti in termini di competenze professionali...”.
La Cisl-scuola chiude il suo comunicato con un chiaro invito a respingere la proposta ministeriale da parte dei collegi dei docenti che “sapranno valutare con grande attenzione e responsabilità l’adesione alla proposta di sperimentazione“, insieme alle implicazioni che da essa derivano sul piano culturale e pedagogico-didattico, nonché le conseguenze che un approccio così approssimativo può determinare rispetto all’impiego del personale.
Il progetto è attualmente all’esame del CNPI dove Cisl e Cgil hanno una rappresentanza significativa. Gli altri sindacati rappresentativi, Snals e Uil-scuola, non hanno espresso pubblicamente riserve sulla proposta di sperimentazione e sarà quindi interessante verificare se converranno o meno sulle posizioni dei due maggiori sindacati di categoria, con effetti decisivi sul parere finale che il Cnpi esprimerà.