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Se le diete non bastano

Per WWF e Worldwatch non basta una corretta alimentazione a garantire il benessere e la buona forma fisica. Sono le comunità intere che vanno riprogettate

Anche il WWF ha cercato di indicare alcune “buone regole” per mantenersi in forma e mantenere un buon rapporto tra alimentazione e apporto calorico.
Il tutto a partire da uno studio compiuto dal Worldwatch, “Sottoalimentati e sovralimentati” (“Underferld and Overfeld“), di Gary Gardner e Brian Halweil nel quale si indica che il numero di coloro che sono sovralimentati e sovrappeso è aumentato, nel mondo, fino al punto da essere in linea con quanti sono sottonutriti e sotto peso.

Peter Kopelman, (Royal London School of Medicine), riassume il pensiero della comunità medica: “L’obesità non dovrebbe più essere considerata semplicemente un problema estetico che riguarda solo alcuni individui, ma come un’epidemia che minaccia la salute mondiale“. Sono gli stili di vita comunque per WWF e Worldwatch a dover cambiare, dopo che la modernizzazione economica ha eliminato sistematicamente l’esercizio fisico dalla nostra vita. La gente che lavora si sposta in macchina “guidando letteralmente da porta a porta“.

Le automobili hanno eliminato le passeggiate e l’andare in bicicletta quotidiani. Gli ascensori e le scale mobili hanno sostituito le scale tradizionali. Si passa il tempo libero a guardare la televisione.
E se lo stile di vita non cambia a nulla sembrano approdare – almeno in tempi lunghi – neppure le diete dimagranti. Il che è testimoniato dal crescente numero di persone che ha fatto ricorso negli ultimi anni alla liposuzione per eliminare il grasso dal corpo. “Far ricorso a questo procedimento chirurgico pericoloso, che svuota letteralmente il grasso da sotto la pelle, è l’ultima spiaggia disperata per coloro le cui diete sono fallite” – sostengono gli esperti.

Di contro, anche se le città moderne, progettate per le automobili, ci privano dell’esercizio in modo pericoloso, il nostro benessere dipende dalla creazione di spazi che inducano a camminare, a fare jogging e ad andare in bicicletta. Bisogna pertanto non solo re-imparare ad alimentarsi ma anche “riprogettare le comunità, rendendo il trasporto pubblico il nucleo centrale del trasporto urbano, aumentando i marciapiedi, le piste per lo jogging le piste ciclabili“. Da qui occorre pensare non solo alla creazione di nuovi parcheggi per auto, ma anche a parchi, prati, spazi per giocare. “Se non riusciremo ad adottare uno stile di vita che ripristini sistematicamente l’esercizio fisico nella nostra routine quotidiana, l’epidemia di obesità – e il peggioramento della salute ad essa collegato – continuerà a diffondersi“.

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