Scuole, Papa Francesco: ‘Trasformate in un bunker’. Kaladich (Fidae): ‘Un errore che cerchiamo di evitare’

Non tutte le scuole fanno il bene dei giovani che le frequentano. Ne è convinto Papa Francesco, secondo il quale mai come oggi la scuola ha “urgente bisogno di autocritica”. Quando si parla di scuola il rischio di alzare fortini, nell’illusione di proteggere in questo modo gli studenti, è dietro l’angolo. Nell’Esortazione Apostolica post sinodale “Christus vivit” indirizzata “ai giovani e a tutto il popolo di Dio”, a proposito di scuola, Papa Francesco non lascia dubbi: “La scuola è stata trasformata in un ‘bunker’ che protegge dagli errori ‘di fuori’”.

Papa Francesco nell’Esortazione sottolinea che “La scuola cattolica continua ad essere essenziale come spazio di evangelizzazione dei giovani. È importante tener conto di alcuni criteri ispiratori indicati nella Costituzione apostolica Veritatis gaudium in vista di un rinnovamento e rilancio delle scuole e delle università “in uscita” missionaria, quali: l’esperienza del kerygma, il dialogo a tutti i livelli, l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà, la promozione della cultura dell’incontro, l’urgente necessità di “fare rete” e l’opzione per gli ultimi, per coloro che la società scarta e getta via. E anche la capacità di integrare i saperi della testa, del cuore e delle mani”.

“Ringraziamo il Pontefice – commenta Virginia Kaladich, presidente della Federazione istituti attività educative (Fidae) – per il documento post sinodale che parla direttamente ai giovani ma anche a tutto il mondo che ruota intorno a loro, con l’obiettivo di migliorare la crescita morale e culturale. Nell’Esortazione, riscontriamo tanti punti di riflessione ed elementi di stimolo su cui la Federazione si concentra da tempo per compiere un lavoro quotidiano. È vero, trasformare la scuola cattolica in un “bunker” è un errore che cerchiamo di evitare aprendo gli istituti a tutti e a tutte le fasce della popolazione, attivando scambi anche internazionali e i diversi soggetti della società civile.”

In un altro passaggio della Esortazione, Papa Francesco sottolinea la necessità di mettere i giovani nella condizione di porsi delle domande, di “non farsi anestetizzare dalla banalità”.

“Una delle iniziative della Federazione è il progetto Io posso!, finalizzato alla stimolazione nei ragazzi di domande e soluzioni sulle varie tematiche ambientali e di sostenibilità. Un progetto che sta riscuotendo molto successo nelle scuole ma anche fuori per il metodo usato”.

Papa Francesco ha inoltre esortato a rompere il tabù del sesso, dal momento che è un dono di Dio, auspicando una educazione sessuale diffusa.

“Siamo pienamente d’accordo con il Pontefice e ringraziamo ancora una volta averne parlato in questa occasione. La nostra Federazione infatti non si limita ad attivare corsi di educazione sessuale ma è impegnata da tempo nella sensibilizzazione e nella trasmissione del messaggio che oltre alla corretta conoscenza della sessualità bisogna puntare alla cura delle relazioni e degli affetti con iniziative rivolte ai giovani e ai loro genitori”, conclude Kaladich.