Scuola&Società/4. Quella nostalgia del liceo classico…

La formula del liceo classico – quello tradizionale, baricentrato sulle lingue antiche e sulla cultura umanistica – può ancora essere proposta con la speranza di invertire la tendenza al declino attraverso una sua migliore conoscenza da parte delle famiglie? O hanno ragione coloro che sostengono la necessità di ammodernarne l’impianto (come emerso anche a conclusione del ‘Processo al liceo classico’ celebratosi a Torino nel novembre 2014) rinunciando, per esempio, alla traduzione dei testi classici?

Rimettiamo il quesito ai nostri lettori limitandoci ad osservare che in regime di rafforzata autonomia delle scuole (PTOF, organico potenziato) ciascun liceo classico può caratterizzare la sua offerta con un certo grado di libertà: anche quella di mantenere – e offrire alle famiglie – la sua identità tradizionale, senza compromessi di alcun tipo.

Si tratterebbe certo di una offerta di nicchia, assolutamente minoritaria ma anche assolutamente qualificata, se gestita con rigore e passione, due ingredienti che fanno parte del passato illustre del liceo classico, ma che potrebbero anche rendere più luminoso il suo futuro. In fondo dal liceo classico è uscita fino a poco tempo fa (diciamo almeno fino alla liberalizzazione delle iscrizioni all’università) buona parte della classe dirigente politico-amministrativa del nostro Paese e la quasi totalità del mondo accademico e della ricerca.

Non si tratta di guardare al passato con nostalgia, ma di riflettere sul fatto che la formula tradizionale del liceo classico ha pur dimostrato di saper formare intelligenze aperte, critiche e colte. Certamente rappresenterebbe il canale privilegiato d’accesso a studi superiori specializzati nello studio e nella valorizzazione della cultura classica

Ma accanto alla formula tradizionale possono crescere e svilupparsi – e sta avvenendo da anni, ma non ancora nella forma generalizzata che servirebbe – formule che aprono di caso in caso al potenziamento della matematica, delle scienze, delle arti, delle lingue straniere, e che offrono esperienze di apertura al mondo del lavoro, che si avvalgono delle nuove tecnologie e dei nuovi ambienti di apprendimento. Unire la forza della cultura classica ai saperi richiesti nella società moderna può essere un mix vincente.