Scuola, ti ho scritto t’amo sulla sabbia, ma il vento se l’è portato via…

Dal nostro lettore Pasquale Andreozzi abbiamo ricevuto questo ampio commento all’articolo Profumo: Occorre tornare ai fondamentali e quindi alla scuola, che pone più di un interrogativo sulla facilità di certi proclami ministeriali.

Invitiamo altri lettori interessati a intervenire sull’argomento, o a offrire nuovi spunti di discussione, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

Le parole del Ministro sembrano esprimersi con il dolente e appassionato sentimento dei brani intramontabili degli anni sessanta: “ho scritto t’amo sulla sabbia, ma il vento a poco a poco se l’è portato via…”.

Non lo so perché, forse è il glamour del vintage o il desiderio di un’epoca in cui idealità, sviluppo e crescita, sia pure contraddittoriamente, non erano stanche litanie. Fatto sta, che quando leggo o ascolto parole come quelle riportate nel testo della notizia (espresse in buona fede, ne sono sicuro), mi ritrovo stanco e smarrito.

Per ripartire dalla scuola occorre prima rifinanziarla. Si intende valutare le scuole, la dirigenza, i docenti, il sistema? D’accordo, ottima idea, ma prima occorre ripristinare i livelli minimi di finanziamento delle attività: strutturali, professionali, salariali e riportare la coerenza tra tecnostrutture burocratiche (gli uffici centrali e periferici) e nucleo operativo (le scuole e gli insegnanti).

Quando guardo alla povertà di mezzi a disposizione delle scuole e ai proclami, agli inviti volontaristici di ‘ripartire dalla scuola’ e ‘prima di tutto la persona’, ai cronogrammi, ai progetti con i fichi secchi e ai rimpianti di cui sopra, mi sovviene di gridare, non lo so cosa, ma sono sicuro che è un segno dei tempi.