Scuola media: il battesimo della "quarta prova"

Calcoli di logica, equazioni, quesiti di grammatica e analisi del testo. Due ore di tempo per affrontare una prova nuovissima, introdotta in tempi insolitamente brevi per le consuetudini italiane. Il giorno prima dell’inizio degli esami di maturità, che hanno poi occupato per intero le pagine “scolastiche” dei giornali, circa 600.000 studenti di terza media hanno sostenuto la prova nazionale di italiano e matematica predisposta dall’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione), che si è aggiunta quest’anno per la prima volta alle altre prove scritte della licenza media.

Si tratta di una importante novità, per ora sperimentale (come era giusto che fosse), che potrebbe retroagire in modo incisivo sull’organizzazione della didattica e dei processi di insegnamento/apprendimento nella suola secondaria di primo grado, l’anello forse più debole della scuola italiana.

C’è stato qualche lamento per la complessità delle procedure, soprattutto per le verbalizzazioni multiple,  e qualche studente – ma anche qualche insegnante – ha giudicato troppo poco il tempo concesso, vista l’assoluta novità della prova.

Purtroppo i media, che pure nelle scorse settimane avevano dedicato qualche attenzione all’imminente e temuta “quarta prova”, ne hanno totalmente trascurato lo svolgimento, per dedicarsi alla caccia all’errore nelle prove di maturità.

Assai positiva ci sembra, invece, l’iniziativa presa dall’Osservatorio della ANIMAT (Associazione Nazionale Insegnanti Matematica – www.animatinrete.it), che ha pubblicato il giorno dopo non solo le soluzioni corrette ai diversi argomenti proposti agli studenti, ma anche un commento sul grado di difficoltà e sulla coerenza di ciascuno di essi con le indicazioni curricolari nazionali. Il tutto è sottoscritto con nomi e cognomi dai docenti che hanno fatto le correzioni e i commenti, ed è accompagnato da altra documentazione e da un forum.

Ci sembra un importante passo avanti verso la trasparenza, la migliore conoscenza e il pubblico dibattito attorno a una tematica, come quella della valutazione dei livelli di apprendimento, di importanza decisiva per il futuro della nostra scuola.