Scuola: il ministro-ombra dell’opposizione

L’on. Veltroni ha introdotto per la prima volta nel sistema democratico italiano l’idea tutta anglosassone del governo-ombra (in inglese shadow government) con tanto di ministri-ombra in corrispondenza dei ministri veri e propri del governo in carica (un precedente parziale di governo-ombra ci fu nel 1989 con il segretario del Pci Occhetto).

L’idea esportata in casa nostra è indubbiamente interessante, a patto che funzioni davvero o, quanto meno, consenta all’elettorato di percepire concretamente la dialettica di posizioni e i punti di vista contrapposti su problemi di fondo della vita nazionale.

Per il momento il governo ombra ci sembra rimasto, appunto, in ombra; nel settore dell’istruzione, fino ad oggi, non sono mancate, comunque, le sorprese.

Nel governo-ombra di Veltroni il ministro-ombra dell’istruzione è la sen. Maria Pia Garavaglia, già ministro della sanità nel governo Ciampi, commissaria prima e presidente poi della Croce Rossa per un settennio, vice sindaco a Roma con Veltroni.

Un passato autorevole in cui manca, però, qualsiasi esperienza politica nel mondo della scuola.

Ci si aspettava la nomina della sen. Bastico a ministro-ombra per l’istruzione, visto che veniva dalla recentissima esperienza di vice-ministro all’istruzione. Veltroni ha voluto diversamente e ha nominato la Bastico ministro-ombra per i rapporti con le regioni.

Ma in queste settimane di ripresa del vivace dibattito sulla scuola, dopo il varo del decreto-legge 112/08 che contiene novità non da poco per la scuola, le prese di posizioni, decise ed autorevoli, venute dall’opposizione non sono state quelle del ministro-ombra Garavaglia, ma proprio della senatrice Bastico.

Vuoi vedere che Veltroni ha sbagliato ministro-ombra?