Scuola e politica/3. Il difficile mestiere delle colombe

Abbastanza difficile in questa fase appare la posizione di coloro che, all’interno dei due schieramenti, di maggioranza e di opposizione, si collocano su una linea moderata, non opponendosi, ad anzi in qualche circostanza apertamente ricercando, convergenze più ampie.

E’ il caso, per esempio, di Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera, e del senatore Giuseppe Valditara, esponenti del PDL provenienti, rispettivamente, da Forza Italia e da Alleanza Nazionale. Ma è anche il caso, sul versante dell’opposizione, dello stesso ministro ombra dell’istruzione del PD Maria Pia Garavaglia, che di moderazione diede prova, tra l’altro, anche nel confronto con la stessa Aprea, e con il segretario della Cisl scuola Scrima, svoltosi a Roma l’11 settembre 2008 in occasione della presentazione del dossier di Tuttoscuola “Risparmi e Qualità – La sfida della scuola italiana”.

La Garavaglia sembra poco incline ad inseguire i “movimenti” e la linea di scontro frontale con il ministro sostenuta dalla Flc-Cgil, e ha più volte invitato il ministro Gelmini a “riflettere” – lo ha fatto ancora venerdì scorso durante la Consulta Nazionale sulla scuola del PD – sulle conseguenze delle sue scelte: non di tutte, però, perché su condotta, voti, nuova educazione civica e altre misure l’opinione della Garavaglia è, se non positiva, di ampia apertura.

Sulle questioni relative al personale e all’organizzazione del lavoro, tagli e maestro unico, il ministro ombra del PD ha invece posizioni più rigide, anche se sempre orientate più alla trattativa che allo scontro, posizioni consonanti in buona misura con quelle della Cisl di Bonanni e Scrima. Ma inevitabilmente destinate a suscitare malcontento nell’ala del PD che si sente più vicina alla Cgil di Epifani e Pantaleo, in un momento in cui il sindacato di corso Italia sembra intenzionato ad adire le vie legali contro l’accordo sulla contrattazione sottoscritto dalla Cisl (e da una trentina di altre organizzazioni sindacali e datoriali).