Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Scuola e Islam: un dibattito civile

Il 26 aprile si è riunita a Roma la “Consulta islamica”, l’organismo, fortemente voluto dal ministro Pisanu, nel quale sono rappresentate le più importanti organizzazioni musulmane operanti nel nostro Paese.
Nel corso della riunione – l’ultima svoltasi con la partecipazione del ministro dell’interno uscente – si è molto parlato di scuola e, va detto, con accenti di apprezzabile equilibrio e moderazione, ciò che fa ritenere probabile la continuazione dell’esperienza della Consulta al di là dell’imminente cambio di governo.

Sulla questione dell’insegnamento della religione islamica (IRI) si sono confrontate due posizioni: la prima, più favorevole all’inserimento dei giovani musulmani nel sistema scolastico pubblico italiano, punta sull’ora di IRI in alternativa all’ora di religione cattolica (IRC), e riscuote qualche cauta apertura anche nel mondo cattolico, a condizione che si addivenga a qualche forma di reciprocità. La seconda punta invece sulla costituzione di scuole paritarie di ispirazione, e presumibilmente anche di gestione, islamica, che affianchino con pari diritti e doveri le scuole paritarie cattoliche.

A noi sembra che le due ipotesi non siano in alternativa: il problema di fondo è quello del rispetto delle norme generali che regolano il sistema scolastico italiano dal punto di vista degli ordinamenti e delle condizioni di acquisizione della parità. Da approfondire, caso mai, è la questione dei contenuti dell’insegnamento della religione islamica, che chiaramente non potrebbero entrare in conflitto con la Costituzione e con le leggi italiane, e il connesso problema della formazione dei docenti di tale insegnamento. E’ stata avanzata a questo riguardo l’ipotesi di uno specifico master, da realizzare nelle università italiane, d’intesa con le organizzazioni islamiche.

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