Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Scuola e Handicap/3: un decennio di integrazione

Le polemiche di questi mesi sui possibili tagli agli organici degli insegnanti di sostegno e le controaccuse del Ministero dell’Istruzione per un presunto uso disinvolto delle certificazioni per il riconoscimento della condizione di disabilità degli alunni ai fini dell’inserimento scolastico assistito, non inficiano certamente il risultato ampiamente positivo del costante aumento di inserimento di alunni portatori di handicap nelle strutture scolastiche “normali”.
Tra il 1989 e il 2000, in oltre un decennio di vita scolastica, l’inserimento di bambini e di giovani disabili nelle scuole di ogni ordine e grado è cresciuto costantemente, segno non solo della fiducia nei riguardi degli interventi della scuola, ma soprattutto della consapevolezza del diritto dei portatori di handicap all’integrazione e al recupero. Pur in presenza di un decremento continuo della popolazione scolastica, i disabili inseriti sono passati da 112 mila nell’89 a 130 mila nel 99 ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_84-2.doc ), con un aumento di oltre 18 mila unità (+ 16%).
Il dato quantitativo non è certamente prova anche della qualità degli interventi, ma è indubbiamente segno che la scelta dell’Italia per l’integrazione e il recupero all’interno delle normali strutture scolastiche, senza separare gli interventi riabilitativi, è fortemente condivisa dalla gente.
Tra l’89 e il 2000 il quoziente di inserimento per ogni 100 alunni presenti è passato da 1,17 su 100 a 1,56, con incremento percentuale del 33%.
Il dato più vistoso è quello degli istituti di istruzione secondaria superiore che nell’anno scolastico 89/90 avevano fatto registrare un quoziente di inserimento dello 0,11 su 100 e che, nel 99/2000, hanno raggiunto lo 0,90, dovuto alle politiche di integrazione generalizzata previste dalla legge quadro 104/92. In valori assoluti i disabili inseriti negli istituti superiori sono passati da 3.071 nell’89/90 a 21.330 nel 99/00 (pari a + 595%), a fronte degli oltre 40 mila che frequentano le medie.
Se, dunque, il dato quantitativo degli inserimenti è in crescita, occorre ora garantire, come richiama la decisione del Consiglio dell’UE per l’anno dei disabili, “pari trattamento nell’insegnamento, in modo da favorire e sostenere la loro piena integrazione nella società“.

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