Scrima (Cisl): Scuola Spa va contro il federalismo

Una nota del segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima, critica in modo deciso l’idea circolante da alcuni giorni di affrontare l’emergenza edilizia scolastica, soprattutto nel Mezzogiorno, con lo strumento di una società per azioni aperta ai privati, la ‘Scuola Spa’.

Secondi il sindacalista “l’ipotesi di una Spa aperta ai privati, dopo l’idea lanciata dalla provincia BAT e da uno dei quartieri di Roma di dotare le scuole di banchi e sedie ‘regalati’ da sponsor, può apparire suggestiva per chi ritiene che possa garantire immediati risultati, ma di per sé non risolve in alcun modo la drammatica situazione dell’emergenza sicurezza dell’edilizia scolastica”.

L’ipotesi della ‘Scuola Spa’ è nata (anche se non è mai stata formulata in modo preciso) dopo che la Corte dei Conti nella sua relazione sul Programma di messa in sicurezza degli edifici scolastici del luglio scorso aveva indicato nella complessa e lunga procedura di individuazione e programmazione degli interventi e nella molteplicità dei diversi soggetti coinvolti gli elementi che hanno condizionato negativamente la realizzazione dei Programmi.

A tal fine la Corte suggeriva la “rivisitazione delle norme vigenti, individuando puntualmente le competenze ai vari livelli e dando organicità e stabilità ai finanziamenti”.

Ma il problema, secondo Scrima, non si risolve cambiando lo strumento e accentrando le decisioni:  “un unico centro decisionale, perlopiù in tempi di annunciato federalismo, non sembra la soluzione più idonea per garantire celerità ed efficacia alla realizzazione dei Programmi. Serve, invece, continuità nei finanziamenti, rispetto delle competenze, accelerazione delle procedure e soprattutto un’anagrafe aggiornata che garantisca trasparenza nella gestione degli interventi”.

Anagrafe che, tuttavia, manca da 14 anni…