Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Scoppia la polemica sulla lettura nella nuova primaria

Scrittori e intellettuali chiedono al ministro Moratti di non escludere la letteratura per l'infanzia dai nuovi programmi della scuola elementare. Tra i firmatari del Manifesto, Eco, Faeti, Savater, Pitzorno. A questo tema è dedicata un'inchiesta di Tuttoscuola uscita a inizio gennaio

Umberto Eco, Antonio Faeti, Fernando Savater, Bianca Pitzorno insieme a un gruppo di una quarantina di altri docenti universitari e scrittori italiani e stranieri lanciano un appello al ministro Moratti contro la paventata esclusione della letteratura per l’infanzia dalla scuola elementare. E sottoscrivono, come riporta un lancio dell’Ansa, uno specifico Manifesto: “La Letteratura per l’Infanzia: la grande esclusa“.

Evidentemente la provocazione raccolta da Tuttoscuola nell’inchiesta di copertina del numero di gennaio (ancora in edicola), intitolata “Riforma, se manca la lettura”, ha colpito nel segno. Il reportage partiva dalla lettera indirizzata alla nostra rivista da Margherita Forestan, responsabile del settore “Libri per ragazzi” della Mondadori, che scriveva: “ho letto i programmi della nuova scuola: non una riga sulla lettura, nulla sul piacere di leggere”, concludendo amaramente: “il responsabile silenzio di noi adulti su una questione così importante non può e non deve continuare”.

Un appello che sembra essere stato raccolto, a distanza di qualche settimana, dal gotha della letteratura per l’infanzia, italiano e internazionale.
Può sopravvivere una scuola senza il racconto delle storie? Può la conoscenza fare a meno dell’immaginazione?, si chiedono Eco e gli altri studiosi nel Manifesto con cui, in vista della riforma della scuola italiana, chiedono al Ministero l’inserimento “di precisi riferimenti” alla letteratura per l’infanzia nelle Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nelle scuole primarie.

“Consideriamo lesivo della dignità professionale dei docenti un simile silenzio”, scrivono nel Manifesto “La Letteratura per l’Infanzia: la grande esclusa”, a cui hanno aderito, tra gli altri, lo scrittore Ermanno Cavazzoni (professore di Estetica all’Universita’ di Bologna), e i docenti Emy Beseghi, Maria Luisa Altieri Biagi, Franco Frabboni (Universita’ di Bologna), Cosimo Laneve (presidente della Societa’ Italiana di Pedagogia e Ordinario a Bari), Franco Cambi (Universita’ di Firenze), Cecilia Gatto Trocchi (Universita’ di Roma 3), Pino Boero (Universita’ di Genova), Luigi Campiglio (Pro-Rettore Vicario Universita’ Cattolica di Milano) e Roberto Sani (Magnifico Rettore dell’ Universita’ di Macerata).

“C’è davvero da stupirsi – scrivono i firmatari – che un’area culturale di tanto rilievo nell’ambito della comunicazione, dell’editoria e del settore mediatico possa essere trascurata e addirittura dimenticata”.

E aggiungono: “Il progetto di scuola che sembra emergere dalle Indicazioni Nazionali non dialoga con la ricca e variegata produzione editoriale, che negli ultimi vent’anni si è posta in comunicazione intensissima con il mondo dell’infanzia, conquistando sempre nuovi lettori”.
Il Manifesto porta anche la firma di docenti e scrittori stranieri come Nail Gaiman, autore di best seller per ragazzi, Jack Zipes, studioso di fiabe e di letteratura per l’infanzia, (Universita’ del Minnesota) e di Alison Laurie, docente di Letteratura inglese alla Cornell University e studiosa di Letteratura per l’infanzia.

“L’insegnante non può rinunciare ai libri e alla lettura, in quanto la narrazione rappresenta un viatico per accostarsi al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza e per promuovere interesse alla conoscenza”, sottolineano i firmatari, secondo i quali se è vero che nelle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia la letteratura per i bambini “ha avuto almeno il diritto ad un esplicito richiamo”, questo non accade in quelle predisposte per la primaria: “Vogliamo credere che ciò sia accaduto solo per involontaria dimenticanza”.

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