Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Scontro su testi gender, una dura polemica destinata a non spegnersi

Si fa più forte la polemica sui testi relativi alle questioni di genere realizzati dall’Unar (l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) per le scuole italiane.

Tutto era cominciato alcuni giorni fa con le critiche all’Unar fatte dal viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Maria Cecilia Guerra, che su Avvenire, il quotidiano dei vescovi, aveva spiegato che non c’era stato “alcun accordo e confronto” con il ministero dell’Istruzione.

Il materiale didattico è stato difeso a spada tratta dal mondo delle associazioni gay, che contrattaccano con forti critiche, sia contro il vice ministro Guerra, sia contro Avvenire.

Le associazioni hanno parlato di “vergognosa censura sull’educazione alla diversità“, di “dichiarazioni sorprendenti e totalmente inaspettate“, di “squalifica in maniera pericolosa” dell’intervento formativo.

Contro il lavoro dell’Unar si è espresso anche il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, che ha confermato l’unilateralità dell’operazione da parte dell’Unar: “Il fatto che gli opuscoli sulla diversità siano stati redatti dall’Unar e diffusi nelle scuole senza l’approvazione del Dipartimento Pari Opportunità da cui dipende, e senza che il ministero dell’Istruzione ne sapesse niente, è una cosa grave, chi dirige Unar ne tragga le conseguenze“.

Per parte sua il senatore Carlo Giovanardi ha ricordato che il gruppo del Senato di Ncd aveva chiesto in un’interpellanza il ritiro degli opuscoli pubblicati a cura dell’Unar, “inaccettabili per i contenuti diseducativi rivolti alle scuole e i giudizi offensivi e infondati sul ruolo della famiglia e della visione cristiana della vita“.

Le associazioni gay puntualizzano che “quegli strumenti didattici, opzionali e mai imposti, servono a dotare il corpo docente (non gli alunni) di una competenza su temi che ancora oggi è difficile incontrare nei percorsi formativi. Instillare un dubbio sulla qualità di quegli strumenti, assecondando la vergognosa campagna mistificatrice della più potente lobby del mondo, nel giorno stesso in cui il Governo si scioglie, è un comportamento che dalla Guerra non ci saremmo mai aspettati“.

Con tutta probabilità sul tavolo del nuovo ministro dell’istruzione, tra i mille problemi da affrontare, ci sarà anche questa questione degli opuscoli formativi dell’Unar.

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