Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Gender: ok NCD alla circolare Giannini

A giudizio dell’NCD, il partito di Angelino Alfano, la circolare del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sul consenso informato alle famiglie da parte delle scuola è in grado di mettere la parola fine alla possibilità di introdurre a scuola la teoria del gender.

La circolare emanata dal ministro Giannini – ha detto la portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra – Valentina Castaldini fa finalmente chiarezza, come avevamo chiesto e ci era stato assicurato, altrimenti non avremmo votato la fiducia al ddl Buona Scuola. Nessuna attività extracurricolare potrà essere intrapresa dagli insegnanti senza il consenso informato della famiglia“.

Fermo restando il nostro pieno consenso alla lotta contro ogni forma di discriminazione – ha continuato Castaldini – la teoria gender non potrà essere introdotta in automatico negli insegnamenti extracurricolari senza il consenso delle famiglie. Inoltre la circolare segna un passo fondamentale: l’educazione dei propri figli spetta alle famiglie che hanno pieno diritto di sorvegliare sui contenuti del Piano dell’Offerta Formativa“.

La circolare del ministero dell’Istruzione n. 4321 sui piani di offerta formativa e, in relazione ad essi, sul consenso informato delle famiglie – ha detto a sua volta  il presidente della commissione Lavoro Maurizio Sacconi- fornisce una risposta inequivoca alle preoccupazioni da molti espresse circa la possibilità di diffusione nelle scuole della cosiddetta ‘teoria del gender’  senza un confronto preventivo con le famiglie, cui spetta in ogni caso il diritto di sottrarvi i propri figli. Bene quindi ha fatto il ministro ad intervenire e a precisare che la riforma della ‘buona scuola’ nulla innova a questo proposito. Dobbiamo peraltro essere consapevoli che la battaglia politico-culturale continua perché leggi e circolari di per sé non impediranno ai cattivi educatori di farsi portatori di una nuova versione delle vecchie ideologie sull’ ‘uomo nuovo’ ma ora con certezza danno alle famiglie lo strumento per far valere le loro buone ragioni etiche“.

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