Sciopero della scuola: come vincere la “guerra dei numeri”

Ma quanti sono stati i docenti che hanno aderito allo sciopero del 12 novembre? Il 44,3 per cento come ha annunciato la Cgil-scuola, oppure il 16,8 per cento riportato dalla fonte “ufficiale” del ministero? Per il sindacato quei numeri vogliono dire grande successo oppure un flop.
Per il ministero vogliono dire dissenso o consenso alla finanziaria e agli investimenti sul settore criticati dalle manifestazioni di piazza.
Quasi 28 punti di differenza in percentuale non sono pochi e politicamente valgono tanto; la categoria dei docenti ha diritto di sapere cosa effettivamente è avvenuto il 12 novembre. Ci sono due modi per saperlo con minimi margini di errore. Primo: tutti gli istituti hanno l’obbligo di inviare subito dopo ogni sciopero all’ufficio scolastico provinciale il riepilogo numerico delle adesioni rispetto al totale del personale in servizio. Cosa viene fatto degli oltre 10 mila riepiloghi delle scuole? è possibile sapere, provincia per provincia, gli esiti definitivi di quella rilevazione?
Secondo: gli scioperanti il mese dopo subiscono la trattenuta sullo stipendio. Cosa ci vuole per conoscere quei dati di somme trattenute dal ministero del Tesoro?