Sciopero del 15 febbraio: a scuola chi l’ha voluto non lo fa

Dopo l’accordo per i contratti dei dipendenti pubblici, i sindacati confederali hanno revocato lo sciopero per l’intera giornata del 15 febbraio. Hanno deciso la revoca ovviamente anche i sindacati confederali di categoria.
Va ricordato però che prima dell’accordo del 4-5 febbraio per i contratti pubblici, altri sindacati della scuola oltre a Cgil, Cisl e Uil avevano condiviso la scelta di quel 15 febbraio e avevano aggiunto alla motivazione dello sciopero soprattutto ragioni più “politiche” legate alla contestata riforma dei cicli scolastici e alla linea del governo in materia di scuola. In uno sciopero generale di tutti i sindacati scuola il successo sarebbe stato condiviso consentendo a ciascuna organizzazione di vantare merito del successo d’insieme.
Venuta però a mancare la ragione salariale, è rimasta in piedi soltanto la ragione politica dello sciopero e i sindacati che in qualche modo si erano accodati ai sindacati confederali, sono rimasti soli a difendere la scelta dell’astensione dal lavoro del mondo scolastico.
Unicobas, Cobas, Gilda e Snals hanno pertanto confermato lo sciopero del personale scolastico per l’intera giornata del 15 febbraio, confidando ora nell’astensione massiccia degli insegnanti.
In conclusione: con questo “armiamoci e partite” chi aveva voluto il 15 febbraio per fermare la scuola ha fatto marcia indietro, e chi ne aveva sfruttato l’apertura deve procedere da solo, sperando nel consenso della categoria. Qualcuno ha seminato e qualcun altro si prepara a raccogliere. Si accettano scommesse: sarà un boom o un flop di adesioni?