Schiaffi e ‘propaganda comunista’ in classe, sospesa maestra a Catania

“Maestra sospesa per ‘motivi politici’: ha letto in classe il Diario di Anna Frank. Sono sconcertata. Il Diario di Anna Frank non è plagio politico, è un pezzo della coscienza civile dell’Umanità, un inno alla libertà e alla tolleranza” Così scrive su Facebook Mila Spicola (PD) commentando una nuova sospensione di un’insegnante a Catania. Secondo quanto riporta Dire.it, la lettura di Anna Frank non sarebbe in realtà l’unico motivo che ha spinto la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Salvo Basso di Scordia” a sospendere la docente. L’insegnante, secondo quanto riporta l’agenzia, sarebbe infatti accusata di utilizzare scappellotti come punizione per non aver saputo rispondere alle domande. A presentare le accuse che hanno portato alla sospensione della maestra per due giorni, la madre di un alunno. 

La vicenda si sarebbe svolta all’inizio di febbraio di quest’anno, quando il padre e la madre di un alunno si sono rivolti alla dirigente scolastica dell’istituto Salvo Basso accusando la maestra di avere picchiato il figlio durante una lezione. La maestra si sarebbe comportata in questo modo “perché l’alunno – si legge nel verbale di sospensione dal servizio consegnato alla docente e riportato da Dire.it – parlava con una compagna di classe”. La madre ha aggiunto poi altre accuse precisando di avere chiesto via WhatsApp alla maestra di evitare di dare “lo scappellone” al figlio. Per finire “fa presente – si legge ancora nel verbale – che l’insegnante plagia i bambini, trattando tematiche politiche all’interno della classe accostando i bambini a nozioni comuniste“. Di fronte a quest’ultima accusa in particolare l’insegnante si sarebbe difesa raccontando di essersi limitata a leggere ai bambini alcune pagine del Diario di Anna Frank in occasione della Giornata della Memoria.

A questa accusa la stessa dirigente scolastica dell’istituto Salvo Basso fa comunque cenno nelle conclusioni del verbale in cui assegna alla docente due giorni di sospensione. Nel verbale, la questione del “plagio politico” occupa comunque uno spazio marginale rispetto alle accuse principali, come le dichiarazioni dei genitori del bambino che sarebbe stato picchiato in classe e le successive audizioni di altri insegnanti e genitori.