Scelta dei sottosegretari: assoluta necessità di competenza e conoscenza della scuola

In queste ore si stanno decidendo le designazioni dei sottosegretari che affiancheranno il ministro dell’istruzione Bianchi in questa sfida per fare della scuola uno degli impegni prioritari per la ripresa e per lo sviluppo.

Se si ritiene che finalmente la scuola debba avere un ruolo centrale per la ripresa del Paese con uno sguardo che vada oltre la situazione contingente, siamo convinti che in questa fase, più di altre volte, servano competenze, esperienza e conoscenza del sistema scolastico. Il tempo per agire è poco e il compito delicato e specialistico: non si può aspettare che il politico che non si è mai occupato di scuola – come si è visto tante volte in passato – studi e si faccia una cultura su questo complesso settore o peggio si improvvisi risolutore di cose che di cui non abbia una approfondita conoscenza. Servono figure competenti che già conoscono i dossier per affrontare sfide storiche, dalla lotta alla pandemia alla transizione alla scuola digitale, dagli investimenti per un nuovo modello di scuola al potenziamento degli ITS.

Sarebbe un grave errore distribuire questi incarichi, come spesso è avvenuto in passato, con una specie di manuale Cencelli che soddisfi le richieste dei partiti prima ancora di preoccuparsi della corrispondenza del profilo del designato con le esigenze del settore. Servono mani esperte e competenti dal giorno 1.

Tuttoscuola si era già occupata della questione all’indomani della nomina del ministro Bianchi.

In tutti i partiti che nell’attuale ampia maggioranza sostengono il Governo Draghi vi sono certamente persone il cui profilo risponde a quei requisiti di alto profilo politico e professionale.

La viceministra Anna Ascani (PD), un po’ in ombra con la ministra Azzolina, ha fatto un’esperienza importante in quest’anno tribolato e ha seguito in particolare il dossier dell’edilizia scolastica, cruciale nei prossimi anni. Bisognerà vedere se il PD riuscirà a inserirla tenuto conto che lo stesso ministro Bianchi viene dato vicino al PD.

Il Movimento 5 Stelle può schierare a difendere l’eredità lasciata dalla collega Azzolina una figura come Luigi Gallo, già presidente della commissione Cultura della Camera.

Ci potrebbe essere posto per almeno un esponente della ex-opposizione.

Per Forza Italia avrebbe tutte le carte in regola l’on. Valentina Aprea, già sottosegretario con il ministro Moratti e presidente della Commissione Cultura alla Camera, che ha acquisito esperienza sul campo anche come assessore nella Regione Lombardia.

L’Aprea inoltre proviene dal mondo della scuola come dirigente scolastica, un’esperienza consolidata che potrebbe ben integrarsi con quella del nuovo ministro professore e rettore universitario, nonché ex “collega” nella Conferenza degli assessori regionali all’istruzione e formazione.

Per la Lega c’è una persona che vanta una profonda conoscenza della macchina dell’istruzione, il sen. Mario Pittoni, già presidente della Commissione Cultura in Senato, nell’ultimo periodo molto impegnato per il superamento del precariato.

La possibilità di scelta c’è. Si butti via il manuale Cencelli e si faccia la squadra più forte possibile per sostenere il difficile compito del neo ministro Bianchi.