Scatti attivi e merito in sonno

Anche se si attende il visto di registrazione del decreto interministeriale da parte della Corte dei Conti, sembra ormai certo che gli effetti del congelamento triennale delle anzianità nella scuola saranno “scongelati” utilizzando in massima parte le risorse che l’art. 64 della legge 133/2008 aveva destinato a premiare il merito (30%).

Dal 2012 virtualmente ogni anno il 30% dei 3.188 milioni di euro risparmiati, pari a 956 milioni, dovrebbe essere destinato a premiare il merito, ma, visto il decreto interministeriale n. 3 del 14.1.2011 che intende garantire gli scatti fino al 2013 utilizzando proprio quelle risorse finanziarie, il merito dovrà rallentare il passo.

Dei 956 milioni almeno 320 serviranno a pagare gli scatti a circa il 15% del personale scolastico. I restanti 646 milioni, del tutto virtuali fino alla verifica della clausola di salvaguardia, dovrebbero servire, secondo le linee delle sperimentazioni in corso, a premiare i meritevoli per una quota annua che potrebbe essere pari al massimo al 20% di tutto il personale di ruolo (stimabile intorno a 800 mila unità) e, forse, anche per premiare istituzioni scolastiche virtuose.

Ma in tempi di magra come quelli attuali e prossimi, molto probabilmente risorse fresche per i rinnovi contrattuali che saranno riattivati dopo la fase attuale di stop ce ne saranno poche e, vista la soluzione degli scatti a carico del fondo della premialità e viste soprattutto le difficoltà attuali di condurre in porto le sperimentazioni sul merito, potrebbe esserci la tentazione di rinunciare ancora ed ulteriormente ad impiegare le risorse per premiare la professionalità dei docenti.

Tutto da verificare, ovviamente, ma tutto molto probabile, purtroppo.