Salari degli insegnanti/2. La scheda Italia dell’Eurydice: “not applicable”

Le cifre riportate nella notizia precedente sono riferite ai salari di base, ai quali però in almeno un terzo dei Paesi messi a confronto si aggiungono altre voci: indennità (allowances) e integrazioni stipendiali (complementary payments), che vengono riconosciute ai docenti in base a una serie di criteri, così indicati: ulteriori qualifiche formali (es. lauree e specializzazioni), qualifiche conseguite mediante la formazione continua (further Continuing Professional Development-CPD qualifications), positiva valutazione della performance o buoni risultati raggiunti dagli studenti, responsabilità aggiuntive (incarichi), collocazione geografica della scuola, insegnamento a studenti disabili o in condizioni ambientali particolarmente difficili, partecipazione ad attività extracurricolari.

Tra questi criteri i due più diffusi in Europa sono quelli che riguardano gli incarichi aggiuntivi e le ore lavorate oltre l’orario di servizio (overtime), mentre i meno diffusi sono le ‘further CPD qualifications’ e la positiva valutazione della performance o dei buoni risultati raggiunti dagli studenti.

Ciò che più colpisce nella scheda nazionale che riguarda l’Italia è il numero di “Not applicable” (Non applicabile) che compare accanto a quasi tutti i criteri sopra indicati: significa che da noi la retribuzione resta sostanzialmente ferma a quella base perché le altre qualifiche e prestazioni non vengono prese in alcuna considerazione, con poche e modeste (nel compenso) eccezioni.

Modalità e criteri per introdurre una modulazione delle retribuzioni in base a parametri il più possibile oggettivi sono presentati nel quarto capitolo del dossier di Tuttoscuola “Sei idee per rilanciare la scuola”, che si può richiedere gratuitamente a tuttoscuola@tuttoscuola.com indicando recapiti e professione.