Sì della Camera e scontri a Roma

Dopo il sì quasi tranquillo del Senato che ha votato la fiducia al Governo, è arrivato anche il sì risicatissimo a favore dell’Esecutivo alla Camera, dove la mozione di sfiducia è stata respinta con 314 voti a 311.

Per salvare il Governo sono bastate due defezioni di parlamentari finiani che, anziché per la sfiducia, hanno votato sì a Berlusconi, salvando così l’Esecutivo (per il momento).

Intanto, fuori da Montecitorio, come riferiscono varie agenzie di stampa, le manifestazioni contro il governo continuano e si fanno anche accese, qua e là, per iniziative di singoli gruppi.

Alcune agenzie parlano di vera e propria guerriglia urbana, con scontri anche violenti tra manifestanti e forze dell’ordine. Nella Capitale si sono ritrovate migliaia di persone tra studenti anti-Gelmini, cittadini dell’Aquila, sindacalisti della Fiom ma anche centri sociali e, probabilmente, black block infiltrati.

Circa 1.500 agenti in assetto antisommossa a protezione della “zona rossa” che limita l’accesso al Parlamento e alla sede del Governo, hanno respinto i ripetuti attacchi.

Altre manifestazioni stanno svolgendosi in altre città italiane, anche se questa volta il bersaglio principale non è più il ministro Gelmini, ma Berlusconi.