Russia: da settembre ‘educazione patriottica’ in tutte le scuole

Un articolo di Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera a Mosca, offre un panorama inquietante delle ultime decisioni prese dalle autorità russe in materia di educazione.

Sarà per le ripercussioni interne della guerra contro l’Ucraina, con i suoi molti morti anche russi da giustificare, sarà anche, e forse soprattutto, per dare una base di consenso di massa al nuovo corso nazionalista intrapreso negli ultimi anni da Vladimir Putin, sta di fatto che dal prossimo primo settembre in tutte le scuole russe, a partire dalle elementari, si insegnerà una nuova materia, non è chiaro se distinta o integrata con l’insegnamento della storia: “Educazione patriottica dei cittadini della Federazione Russa”. L’obiettivo della nuova materia è di “insegnare l’amore e la riconoscenza dei giovani per i combattenti della Grande Guerra Patriottica e di tutte le altre guerre combattute dal nostro popolo”. Compresa l’ultima, anche se mascherata da “Operazione militare speciale”.

Seguendo un modello collaudato da tutte le dittature, di destra e di sinistra, ci sarà in tutte le scuole anche la cerimonia dell’alzabandiera, accompagnata dall’inno nazionale, cantato o trasmesso dagli altoparlanti.

Tutto questo è contemplato nelle nuove linee guida per l’insegnamento, che sostituiscono quelle bocciate dal Parlamento russo nello scorso mese di maggio perché ritenute non soddisfacenti per quanto riguarda, in particolare, i programmi di storia, anche se vi era stato già cancellato ogni riferimento all’Ucraina come Stato indipendente.

Secondo The Moscow Time, una testata indipendente, a sostegno dell’iniziativa opereranno nelle scuole appositi consiglieri (Patriotic Advisors): da settembre in 45 Regioni e dall’inizio del 2023 in altre 40. Particolarmente impegnato in questa operazione è un personaggio emergente tra i principali collaboratori di Putin: Nikolaj Patrushev, ex capo dei Servizi segreti oggi alla guida del Consiglio di sicurezza (il cui numero 2 è Medvedev, già Presidente della Federazione russa, un tempo considerato moderato, ma ora diventato un superfalco nei confronti, in particolare, degli italiani).

 

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