RSU/3. Il voto ad ogni costo. Non sarebbe stato meglio rinviarlo?

La cadenza elettorale per il rinnovo delle RSU è triennale. Una cadenza rispettata fino al 2006 ma, come si sa, rinviata nel 2009 per cause diverse e con l’avviso contrario dei sindacati e poi, di rinvio in rinvio, arrivata fino al 2012.

Considerato che altri comparti pubblici, oltre alla scuola, andranno alle urne negli stessi giorni del 5, 6 e 7 marzo, questa tornata elettorale assume per l’intero mondo sindacale una valenza politica e di rilancio di immagine di notevole importanza, però…

Però il comparto scuola va a questo appuntamento proprio nel momento in cui il sistema di istruzione viene rivoltato quasi come un calzino con una rivoluzione della rete scolastica che andrà a incidere notevolmente proprio sulle strutture istituzionali per le quali oggi va alle urne un milione di addetti della scuola statale.

Delle 10.710 istituzioni scolastiche per le quali si vota in questi giorni per rinnovare le RSU, a settembre ne saranno cancellate, tra 1° e 2° ciclo, almeno 1.200 (cosa nota da almeno otto mesi).

Con la scomparsa di quelle 1.200 spariranno anche le RSU appena elette. E non è tutto.

Un numero indefinito di altre istituzioni scolastiche del 1° ciclo che attualmente hanno una certa struttura, pur confermando la propria esistenza ancora a settembre, risulteranno ristrutturate per accorpamenti e fusioni.

Conseguentemente diversi componenti delle RSU eletti in questi giorni cambieranno casacca loro malgrado, trovandosi a settembre dipendenti da altra istituzione scolastica, pur rimanendo titolari nella sede di attuale servizio e automaticamente decadranno. Potrebbero, quindi, esserci alcune centinaia di RSU che, perdendo componenti, potrebbero non funzionare, determinando un nuovo e immediato ricorso alle urne.

Si può stimare che, oltre alle 1.200 RSU che scompariranno a settembre insieme alla istituzioni scolastiche di appartenenza, ve ne saranno altre 300-400 decimate o non in grado di funzionare. Complessivamente per circa il 15% delle RSU elette in questi giorni il voto attuale non avrà futuro, cioè 150 mila docenti e Ata voteranno inutilmente.

Non valeva forse la pena per il comparto scuola spostare ai primi mesi del prossimo anno scolastico l’atteso rinnovo delle RSU, visto anche che in questo scorcio conclusivo di anno scolastico 2011-12 le RSU neo-elette avranno appena il tempo di insediarsi senza possibilità di dar vita a una vera e propria contrattazione di istituto?