Rivive il CNPI?

Come si sa, dal 1° gennaio scorso non c’è più il CNPI (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione), il massimo organo consultivo per la scuola. La mancata proroga, che annualmente veniva assicurata in via straordinaria in attesa di una riforma generale degli organi collegiali, non c’è stata, determinando un vuoto istituzionale non di poco conto, visto che per legge molti provvedimenti sulla scuola richiedono obbligatoriamente il parere di quell’organo.

Della sorte del CNPI e della riforma degli organi collegiali (attesa, quest’ultima, da oltre un decennio a sostegno della scuola dell’autonomia scolastica) ha parlato il ministro Carrozza nel corso della replica davanti alle Commissioni riunite (VII) del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati sulle linee programmatiche.

“In merito all’assenza di un organo di rappresentanza del personale della scuola,dopo la mancata proroga per l’anno 2013 del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI), segnalato dalla Senatrice Puglisi, – ha dichiarato il ministro – vorrei dire che ritengo che ormai sia necessario istituire, con apposito provvedimento legislativo, un nuovo e più funzionale organo consultivo dell’Amministrazione centrale”.

Rinasce, dunque, il CNPI? Come ‘consiglio della corona’ sul modello ipotizzato a suo tempo dal ministro Berlinguer o come ‘parlamentino sindacale’ com’è stato in tutti questi anni?

E come si inserirà il nuovo organo consultivo all’interno del complesso sistema dell’istruzione?

In qualche modo una prima risposta l’ha data lo stesso ministro, precisando che “Occorre tenere conto da un lato del mutato paradigma della “governance” del sistema di istruzione (autonomia

delle scuole, ruolo delle Regioni e degli enti locali) e dall’altro delle ampie competenze attribuite alla dirigenza scolastica circa la gestione del personale.

Per questa ragione nell’ambito del disegno di legge sulle semplificazioni, ho voluto inserire nella norma che vi avevo già preannunciato di delega per una codificazione della normativa del settore istruzione, uno specifico criterio direttivo relativo alla revisione degli organi collegiali della scuola”.