Ritorno a scuola a settembre: urgente rivedere procedure per le supplenze nella scuola primaria

Per la ripresa delle lezioni nel prossimo anno, oltre alle nuove misure sanitarie in classe per uso delle mascherine, sanificazione dei locali scolastici, distanziamento (il politecnico di Torino parla di 8 alunni per classe), occorrerà mettere mano anche alle procedure per la sostituzione del personale docente, in particolare nelle scuole dell’infanzia e primaria.

Infatti, mentre in caso di assenza breve di un insegnante nella scuola secondaria si utilizza un docente a disposizione, nelle scuole dell’infanzia e della primaria occorre normalmente nominare un supplente temporaneo, escluso il primo giorno di assenza del titolare.

Il supplente interpellato, in caso di accettazione, ha 24 ore di tempo per assumere servizio.

Nella normalità dei casi e, in particolare, se il supplente abita in altra provincia, la classe resta senza supplente anche per un giorno o due, costringendo il dirigente a ripartire temporaneamente gli alunni in altre classi.

Poiché dal prossimo anno i vincoli di distanziamento non consentiranno di aggiungere altri alunni alle classi attivate, occorre modificare drasticamente le procedure di conferimento delle supplenze, pena il non accoglimento in classe degli alunni e la loro restituzione immediata alle famiglie.

Quali nuove procedure sono possibili? Almeno due.

Consentire sempre la sostituzione del titolare assente fin dal primo giorno e obbligare il supplente ad assumere servizio immediato, senza tuttavia penalizzare chi non è in condizione di accettare la proposta di supplenza a causa della lontananza dalla sede.

Ciò al fine di mettere al primo posto per l’emergenza (ma dovrebbe valere sempre) i diritti degli alunni.