Ritorno a scuola: ancora niente piano. Senza interventi su aereazione si torna in classe con le mascherina. Allarme di Fondazione GIMBE e ANP

Siamo ormai alla fine di luglio 2022 e del piano sul ritorno a scuola del prossimo settembre ancora non si hanno notizie. L’anno scorso venne diffuso i primi giorni di agosto, dando alle scuole un mese scarso per adeguarsi. Quest’anno la grande novità è rappresentata dalle linee guida sulla ventilazione che, nelle classi, dovrebbe contribuire a limitare la diffusione del Covid 19. Nei giorni scorsi, Tuttoscuola ha dato notizia di un documento che anticipava le linee guida ufficiali per l’acquisto dei dispositivi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria nelle scuole che però era stato criticato da molti in quanto privo di indicazioni pratiche per i dirigenti scolastici. Intanto i giorni passano e solo il 5% degli studenti racconta di avere in classe degli impianti di aereazione adeguati. E in poche settimane dall’inizio della scuola è difficile che la situazione cambi, tanto più se pensiamo che servirebbero milioni di euro per installare dei purificatori d’aria in tutte le classi italiane. Intanto ondazione GIMBE e ANP lanciano un’indagine tra i dirigenti scolastici delle scuole italiane per poter formulare proposte concrete e realistiche in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico.

Ritorno a scuola: incognita mascherine in classe

Ma andiamo con ordine. Partiamo dall’enigma per eccellenza, quello che in queste e nelle prossime settimane sarà con tutta probabilità destinato ad essere il tormentone del momento: a scuola resterà l’obbligo di indossare la mascherina anche il prossimo anno scolastico? Ancora è difficile dirlo, in quanto, come accade ormai dal 2020, per stabilirlo bisognerà attenersi all’andamento dei contagi. Quel che è certo è che, qualora si decida di mantenere quest’obbligo, si dovranno dotare le scuole di forniture di mascherine per studenti e personale scolastico. Si farà in tempo?

Ritorno a scuola: in attesa delle linee guida sui sistemi di sanificazione e igienizzazione dell’aria

Parliamo poi di quella che dovrebbe essere una delle novità che caratterizzerà il prossimo anno scolastico: i dispositivi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria nelle scuole. Nei giorni scorsi, come accennato nelle ultime righe, sono state diffuse le indicazioni tecniche varate da un’equipe composta dal Centro Nazionale Sostanze Chimiche e protezione del Consumatore e dall’Istituto Superiore di Sanità. I tecnici hanno dato indicazioni alle scuole in merito ai dispositivi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria, ma non le indicazioni operative per i dirigenti scolastici in vista della riapertura dell’anno scolastico che invece dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Intanto, considerando che nell’anno scolastico 2021/22 sono state formate poco meno di 369 mila classi, non è difficile calcolare che si dovranno spendere sui 360 milioni di euro per dotare queste stesse classi di un impianto di aereazione che, mediamente, costa intorno ai mille euro. 

Certo, già lo scorso anno scolastico sono stati investiti 150 mila euro in tal senso grazie al decreto Sostegni. Ma, come racconta un sondaggio di Skuola.net, solamente il 5% degli studenti ha attualmente nella propria classe un sistema automatico in grado di cambiare costantemente l’aria o comunque di trattarla in modo da impedire al virus di trasmettersi per via aerea. Difficile immaginare che per la ripresa delle lezioni il quadro cambi di molto.

Ritorno a scuola, ANP: “Servono indicazioni chiare”

Certo è che servono indicazioni chiare. A chiederle sono prima di tutto i dirigenti scolastici. Cristina Costarelli, presidente ANP Lazio e dirigente scolastico del liceo “Newton” di Roma, dichiara: “Su questo tema, nelle scuole, non è stato fatto assolutamente nulla. Delle linee guida si attendono da febbraio, ma ancora vige un silenzio assordante. Fino a questo momento ci sono solo delle raccomandazioni che danno indicazioni vaghe”. E aggiunge: “ripartiremo a settembre con aule che arriveranno a superare i 30 alunni, in spazi che non li possono contenere, con un discorso di aerazione del tutto insufficiente e la raccomandazione di aprire le finestre che, ad oggi, è l’unico provvedimento indicato per il ricircolo d’aria”.

Ritorno a scuola: l’indagine di Fondazione GIMBE e ANP

“I risultati della survey – affermano Dario Cartabellotta e Antonello Giannelli in merito all’indagine di Fondazione GIMBE e ANP in cui hanno chiesto proposte per l’avvio dell’anno scolastico direttamente ai dirigenti scolastico – restituiscono un quadro oggettivo delle misure implementate per aumentare la sicurezza COVID-19 nelle scuole, lasciando emergere varie criticità che, auspicabilmente, dovrebbero essere risolte prima dell’inizio dell’anno scolastico 2022-2023. Peraltro, a differenza dello scorso anno scolastico, alcuni interventi di prevenzione risultano “spuntati”. Innanzitutto, l’efficacia del vaccino nei confronti dell’infezione si è rivelata inferiore nella fascia 5-11 anni rispetto alle fasce di età superiori e la copertura attuale (con due dosi) si è fermata intorno al 35% con rilevanti differenze regionali, mentre la terza dose non è ancora stata autorizzata da EMA; in secondo luogo, con una variante così contagiosa come Omicron 5 le attività di tracciamento risultano di limitata utilità; infine, meno dell’1% delle infezioni consegue a contatto con superfici infette. Di conseguenza, per limitare la circolazione virale nelle scuole è prioritario migliorare la qualità dell’aria per evitare di affidarsi ancora una volta alla mera accoppiata protocollo “finestre aperte” e mascherine FFP2. Un aspetto ribadito dall’OMS Europa che ha recentemente definito i 5 “stabilizzatori della pandemia” per la prossima stagione autunno-inverno, di cui uno è proprio “ventilare gli spazi pubblici e affollati (come scuole, uffici e trasporti pubblici)”.

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