Ritorno a scuola: la Fondazione CR Firenze dona 200mila mascherine a 25mila studenti

Di Teresa Madeo*

L’inizio di questo nuovo anno scolastico ha visto l’inserimento di regole che sia studenti sia tutto il personale scolastico dovranno rispettare per tutelare la salute sia in un’ottica individuale che collettiva. Gli istituti scolastici si trovano a dover mettere in atto un piano per gestire in primis gli ingressi al fine di evitare il più possibile gli assembramenti, poi disciplinando i movimenti all’interno della scuola con dei flussi di entrata ed uscita. Il vero problema, però, sottolineano Dirigenti e Sindacati, è costituito dal fatto che le forniture dei banchi arriveranno nelle scuole a didattica iniziata: alcuni, addirittura, sono attesi per ottobre. Cosa accade se nel frattempo un ragazzo viene contagiato?

La questione della responsabilità dei Dirigenti di fronte a un caso del genere è stata così liquidata dal CTS: “Va chiarito che le preoccupazioni dei dirigenti scolastici per eventuali responsabilità non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020”, hanno detto gli esperti. Ma la legge si riferisce a una responsabilità civile, non penale, cosa che non rassicura affatto. Supporto alle scuole in caso di contagi, secondo il CTS, arriverà dal personale sanitario: “Si è lavorato per un attivo coinvolgimento sia dei pediatri di libera scelta che dei medici di medicina generale” scrive il CTS in una nota, “i quali saranno chiamati assieme ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali a garantire ottimale supporto alle scuole e gestione, secondo le normative vigenti, dei soggetti infettati da SARS-CoV-2 e dei loro contatti”.

Il nodo cruciale è quello di evitare sovraffollamenti e assembramenti sui mezzi di trasporto e, successivamente, anche di riuscire a snellire il traffico stradale in modo da garantire spostamenti fluidi e senza intoppi per tutta la cittadinanza.

Un’altra novità importante in tema di scuola ai tempi del Covid riguarda la suddivisione delle classi: queste, soprattutto se numerose, vengono suddivise e, se necessario, nella scuola secondaria di secondo grado si procede con l’alternanza della didattica in presenza alla didattica a distanza.

Il CTS ha stabilito l’obbligo di indossare la mascherina negli spazi comuni, come i corridoi, ma in classe, grazie ai banchi singoli, questa non è obbligatoria. In aula il distanziamento tra gli alunni è di due metri quadrati, compreso lo spazio del banco: proprio il distanziamento interpersonale, infatti, sembrerebbe essere il nodo centrale della questione, tanto che, laddove non possa essere garantito, il CTS ha insistito sull’uso della mascherina a partire dai sei anni.

Quindi, le parole d’ordine per l’anno scolastico 2020/2021 saranno flessibilità, soprattutto per quanto riguarda gli orari, e sicurezza, in quanto l’obiettivo ultimo è quello di assicurare che vengano rispettate tutte le norme igienico-sanitarie e di distanziamento sociale previste dal Governo.

Simbolicamente la Fondazione CR Firenze ha deciso di donare 200.000 mascherine destinate a 25.000 studenti degli Istituti superiori, integrazione alle dotazioni scolastiche di 23 scuole fiorentine. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Fondazione CR Firenze e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, nell’ambito del protocollo di intesa che vede le due istituzioni collaborare fattivamente per individuare le azioni di supporto al sistema scuola in questa fase delicata della ripartenza. Le mascherine saranno distribuite tramite la Fondazione Angeli del Bello, a dimostrazione di un lavoro di squadra dove pubblico e privato sono fortemente coesi per offrire ai giovani le condizioni per potersi riappropriare di una pur parziale normalità scolastica.

Un aiuto tempestivo che si inserisce in un quadro di interventi per la scuola e per i giovani nel quale la Fondazione ha cercato, fin dall’inizio del lockdown, di offrire un sostegno mirato: dalla distribuzione di 280 tablet a 25 Istituti comprensivi alla promozione di oltre 20 centri estivi e laboratori per le competenze, a costo zero, con un coinvolgimento di oltre 1300 bambini di età tra i 8-13 anni. Queste azioni hanno mirato al ripristino della socializzazione ma soprattutto al recupero di quelle competenze che sono state perse a causa della chiusura. Non sono mancati interventi mirati per gli studenti disabili, categoria che ha sofferto fortemente degli effetti della pandemia, supporto che ha coinvolto anche le scuole paritarie che hanno potuto così riaprire i servizi di accoglienza nel periodo estivo. L’azione diretta della Fondazione non si è fermata, portando avanti e trasferendo online i percorsi per lo sviluppo dell’imprenditorialità per le superiori, come la terza edizione del Giardino delle Imprese, che è stato riprogettato completamente. Inoltre ha portato avanti interventi di supporto ai giovani fragili e ai minori stranieri con approcci su misura. “Studenti, insegnanti e famiglie – afferma il Presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – non possono e non devono essere lasciate sole. Con questi interventi, la Fondazione conferma la sua attenzione nel garantire un equo accesso alle opportunità educative del territorio. Siamo consapevoli della grande prova alla quale sono state chiamate le scuole che hanno bisogno per ripartire della collaborazione di tutti.  Le azioni in campo offrono, in forma sussidiaria agli enti locali, un importante tassello per la ripartenza dell’intero sistema formativo locale”.  “Ringraziamo la Fondazione CR Firenze per questa significativa donazione che conferma il suo impegno in questo momento importante per la ripartenza delle scuole – aggiunge Roberto Curtolo, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana -. Ci troviamo ad affrontare una riorganizzazione della vita scolastica senza precedenti, che condiziona gli insegnanti, gli studenti e le loro famiglie. La messa a disposizione delle mascherine da parte della Fondazione va a completare una dotazione di dispositivi sanitari che sono fondamentali per garantire la sicurezza di tutti”.

Perché tutto questo non sia vano, dobbiamo rispettare le norme di sicurezza ogni giorno, tutelando la nostra salute e quella degli altri, collaborando tutti con responsabilità e coscienza civica. È importante farlo per non disperdere i sacrifici di questi mesi. Non deve stare a cuore che le scuole fossero solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano.

* Professoressa IIS Cellini Fi, Docente Utilizzata su Progetti Nazionali presso USR Toscana*