Ritorno a scuola: continua il lavoro su protocolli di sicurezza. Quali responsabilità per i DS? Le considerazioni dei sindacati

Prosegue il lavoro sui Protocolli di sicurezza per gli Esami di Stato della secondaria di secondo grado e per il rientro a scuola a settembre. Accoglienza a scuola, sanificazione dei locali e responsabilità dei dirigenti scolastici sono solo alcune delle questioni messe sul tavolo dai sindacati nell’incontro telematico di ieri con il Comitato tecnico scientifico. Presente anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Uil Scuola chiede un investimento in presidi sanitari in ogni scuola. ANP ha proposto invece di chiarire al più presto le responsabilità dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza nel corso della fase emergenziale. Cisl Scuola, in particolare, al termine dell’incontro ha pubblicato un dossier indicando, a suo parere, quali sono le priorità sulle quali intervenire tempestivamente per un ritorno a scuola in piena sicurezza. Vediamone alcune.

Ritorno a scuola: le priorità secondo un dossier di Cisl Scuola

Responsabilità dei dirigenti scolastici
“Riteniamo – scrive Cisl Scuola nel dossier – che debba essere delimitata la responsabilità dei dirigenti scolastici sia in relazione all’utilizzazione a fini scolastici di strutture non usualmente destinate all’istruzione e formazione sia perché l’osservanza delle prescrizioni indicate dal protocollo nazionale assolva ogni altra responsabilità relativamente a possibili contagi. In tal senso deve essere prevista la modifica del Dlgs 81/2008 e nel protocollo va chiaramente indicato che se non possono essere rispettate le prescrizioni del protocollo stesso, il servizio scolastico deve essere svolto on line fino a quando non sono state ripristinate le necessarie condizioni di sicurezza”. 

Procedure per l’accoglienza a scuola e eventuale isolamento di allievi con sintomi
“Considerato che gli alunni sono nella stragrande maggioranza minori, deve essere chiaramente indicata la procedura di accoglienza a scuola qualora un alunno non accompagnato dal genitore manifesti febbre al momento dell’ingresso – si legge ancora nel dossier -. Come occorre procedere? Non si può certo applicare la prescrizione che ne impedirebbe l’ingresso nell’edificio in presenza di sintomi. Altrettanto dicasi nel caso di sintomi che si manifestino durante la giornata scolastica. Come deve essere isolato ad esempio un alunno di scuola dell’infanzia? Chi deve prestare assistenza in attesa dell’arrivo di un genitore e con quale tipologia di protezioni?”.

Prove di esodo
“Devono essere chiaramente indicate le modalità di assolvimento degli obblighi relativi alle usuali procedure indicate dal D.lgs. 81/2008 per la sicurezza negli ambienti di lavoro, tra cui l’effettuazione periodica di prove di esodo dagli edifici”.

Sanificazione
“Le operazioni di sanificazione – scrive ancora Cisl Scuola – non sono comprese nel mansionario dei collaboratori scolastici. Occorre chiarire a chi devono essere affidate e la possibilità di ricorrere a ditte esterne”.

Ritorno a scuola, Uil Scuola: “Investire in presidi sanitari”

“Per l’avvio dell’anno scolastico – aggiunge Uil Scuola – andranno predisposti protocolli diversificati per i diversi ordini e gradi di istruzioni  e anche in relazione ai diversi indirizzi per la scuola secondaria superiore. La tutela della salute non può essere demandata al personale scolastico, che non ha competenze mediche. È necessario che le scuole siano supportate dalla presenza costante e quotidiana di presidi medici che garantiscano le funzioni di prevenzione, vigilanza e intervento. indirizzo e supporto. Pensare che questo tipo di intervento possa essere affidato ai dirigenti scolastici – secondo la Uil scuola – significa caricarli di una responsabilità che va oltre le loro competenze. Certo potranno mettere a disposizione la loro totale disponibilità ma non possiamo procedere con interventi improvvisati. Serve un protocollo di prevenzione che sia comprensivo di un intervento in caso di contagio e spegnere sul nascere, ogni possibile focolaio”.

Ritorno a scuola, ANP: “Quali responsabilità per i DS?”

L’Associazione Nazionale Presidi ha richiesto con forza che siano definite con la massima chiarezza – e al più presto – le effettive responsabilità dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza sul luogo di lavoro, in particolare in questa fase emergenziale. “Questo è possibile – ha detto ANP – solo formalizzando un protocollo nazionale che preveda misure precise, univoche e puntuali, la cui applicazione garantisca la più ampia sicurezza negli ambienti della scuola ed eviti che responsabilità improprie siano imputate ai dirigenti scolastici. Non è, infatti, pensabile che ogni scuola definisca discrezionalmente le proprie misure anticontagio: la sicurezza è un bene che deve essere garantito dall’adozione di misure idonee a tutelare i diritti di tutti, validate dalle competenti autorità sanitarie e dagli organi tecnici”.