Ritorno a scuola e quarta ondata, Fondazione GIMBE: ‘Da soli i vaccini non basteranno’

Ulteriore aumento dei nuovi casi (+64,8%) e degli indicatori ospedalieri: +34,9% di pazienti ricoverati in area medica, +14,5% nelle terapie intensive, anche se i numeri assoluti rimangono bassi. Tornano a salire anche i decessi (+46,1%). Per la riapertura delle scuole in presenza rischioso puntare solo sulla vaccinazione di studenti e personale scolastico. E’ quanto rileva il monitoraggio della Fondazione GIMBE nella settimana 21-27 luglio. Secondo la Fondazione bisogna dunque affrontare tutte le criticità che hanno ostacolato un adeguato svolgimento delle lezioni in presenza. Intanto la presentazione del Piano Scuola annunciata per lo scorso 29 luglio slitta alla prossima settimana insieme alla decisione del CdM su obbligo vaccinale del personale scolastico e Green Pass.

Infatti alla prima campanella del nuovo anno scolastico manca poco più di un mese e degli oltre 4,5 milioni di ragazzi di età compresa tra 12 e 19 anni, solamente poco più di 670mila (14,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e quasi 765 mila (16,8%) hanno ricevuto solo la prima dose. Senza contare che, secondo quanto segnalato anche da Il Fatto Quotidiano, tra il personale scolastico il 15,2% non ha ancora ricevuto nessuna dose. “Se la riapertura delle scuole in presenza al 100% deve essere l’obiettivo prioritario del Paese, come ribadito anche dal presidente Sergio Mattarella, puntare esclusivamente sulle coperture vaccinali è rischioso“, si legge nel monitoraggio.

“Pur riconoscendo nella vaccinazione di massa la via maestra per tornare a scuola in sicurezza – spiega il presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta – è assolutamente indifferibile affrontare tutte le criticità emerse durante lo scorso anno scolastico che hanno ostacolato, e spesso reso impossibile, un adeguato svolgimento delle lezioni in presenza“. Insomma, i vaccini da soli, senza un adeguamento delle strutture scolastiche, uno scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita e un rafforzamento del trasporto locale, non basteranno a evitare un ritorno alla DaD. Le misure da mettere in campo, secondo Cartabellotta, vanno  dunque “dall’idonea areazione e ventilazione dei locali, a efficaci strategie di screening periodico e sistematico di studenti e personale scolastico, da nuove regole per i trasporti locali allo scaglionamento degli orari di ingresso“.

Il presidente di Gimbe ricorda poi che “per gli studenti under 12 non è ancora disponibile alcun vaccino”. Mentre i dati confermano che arrivare a immunizzare la fascia 12-17 anni è comunque molto difficile per tre ragioni. Innanzitutto, secondo quanto riporta il monitoraggio, la quantità di vaccini a mRNA non sarebbe sufficiente per ampliare a breve termine la platea dei vaccinandi. In secondo luogo, vista la limitata disponibilità di dosi, un’adesione rapida e massiva degli under 19 per completare il ciclo vaccinale entro settembre richiede una rimodulazione ufficiale delle priorità della campagna vaccinale. Infine, tale adesione rischia di fermarsi ben al di sotto di quel 60-65% stimato dal commissario Francesco Figliuolo e dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, anche per l’esitazione vaccinale di maggiorenni e genitori dei minorenni legata alla percezione di un irrisorio rischio individuale della malattia tra i più
giovani.

Ora si attende la decisione del governo riguardo l’obbligo vaccinale del personale scolastico che dovrebbe arrivare la prossima settimana. Per ora la bozza di Piano Scuola che ha iniziato a circolare dalle ore scorse parla solo di una forte raccomandazione: “Per garantire il ritorno alla pienezza della vita scolastica è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni – si legge nel documento -, contribuendo al raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale e alla ripresa in sicurezza delle attività e delle relazioni proprie del fare scuola. È necessario che la comunità scolastica, dopo aver svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la conoscenza ed il rispetto delle regole anti-Covid, operi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia nella sua dimensione di prevenzione del contagio e tutela della salute soprattutto dei soggetti più fragili, sia quale veicolo per la piena ripresa della vita sociale del Paese e, in particolare, della normale vita scolastica”.

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